.... non si sa cosa si trova. Questo è probabilmente un proverbio
saggio.
Non sappiamo cosa ci regaleranno Camera e Senato come nuovo Presidente
della Repubblica (Napolitano ha già detto che non si candiderà per un secondo
mandato), ma sappiamo cosa lasciamo.
E l’ultima di re Giorgio (definizione di certa stampa estera) non contribuisce
certo a farci strappare i capelli per il suo addio politico al Colle.
Dopo la gravissima marcia dei parlamentari PDL al tribunale di Giustizia
di Milano (a proposito hanno chiesto l’autorizzazione in questura?) per
protestare contro inesistenti persecuzioni giudiziarie nei confronti di
Berlusconi Napolitano ha ricevuto il segretario del pdl Alfano e i suoi ex
capigruppo Cicchitto e Gasparri. Ha raccolto le lamentele, ha convocato
Comitato di Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura, il cui esito
sembra un avvertimento diretto: nessun intervento delle procure in questa fase
di formazione del governo, dove il PDL rimane forzatamente un interlocutore non
escludibile.
I soliti soloni in servizio permanente effettivo diranno che criticare il
Capo dello Stato, in questo caso come nella trattativa Stato-mafia o sulla sua
firma (senza rimando alle ) sotto leggi discutibili, è inamissibile,
irresponsabile e grave.
Riporto il pensiero di Scanzi, impeccabile: prima ha espresso "rammarico" (sempre un lessico prebellico)
per la cafonata eversiva del Pdl al Tribunale di Milano, poi però ha detto che
la magistratura non deve esacerbare il clima. Ma de che? Se si scopre che DeGregorio
ha intascato 3 milioni per far cadere Prodi, pagato da Berlusconi, di quale
"clima" si parla? Napolitano - a cui dobbiamo, per dirne due,
l'invenzione Monti-Garibaldi e gli aumma aumma sulla trattativa Stato-Mafia -
continua a equiparare ladri e investigatori. Troppo facile. Qua abbiamo un
centrodestra che ragiona così. Nitto Palma: "Falcone e Borsellino
sarebbero d'accordo con noi". Biancofiore: "Chi ve lo dice che Ruby
non era davvero nipote di Mubarak?". Alfano ".." (non ricordo
dichiarazioni significative di Alfano). Un centrodestra che neanche in Uganda
(parafrasando Gaber). Un Pertini li avrebbe presi a calci nel sedere (e magari
uno come lui avrebbe anche detto "culo"). E invece stiamo qui col
bilancino, a fare distinguo, a moderare i toni, ad allungare il brodino. Basta.
Basta con questi moniti sonnolenti, basta con questo centrosinistra tonnato,
basta con questo centrodestra tremendo. E diamoci (tutti) una svegliata. Cazzo.