BENVENUTI!

Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

lunedì 26 dicembre 2011

I LIBRI DEL 2011

In ordine sparso alcuni libri meritevoli di segnalazione che ho letto in questo 2011 che volge al termine.

Razz: politici d'azzardo. Romanzo politico, ma con molti riferimenti e ispirazioni di personaggi politici torinesi, i cui protagonisti spiccano per la loro bassezza intellettuale. Razz, il poker californiano in cui si vince con il punteggio più basso, è un ritratto spietato di una certa classe politica sempre in bilico tra sotterfugi, infamate, intrighi e volgarità.

Il gioco degli specchi: classico romanzo di Montalbano, impegnato con i fatti del villino vicino..."Na vota mi capitò di vidiri 'na pillicola di Orson Welles nella quali c'era 'na scena che si svolgiva dintra a 'na cammara fatta tutta di specchi e uno non accapiva cchiù indove s'attrovava, pirdiva il senso dell'orientamento e cridiva di parlari con uno che gli stava davanti mentre 'nveci quello era darrè a lu"

 Le mani sulla città: nomi e cognomi, luoghi, bar, terreni, storie degli ultimi 10 anni di una Milano nera di ndrangheta. Un'inchiesta straordinaria


Il rapporto Pelican: rilettura. Dopo il Socio, il migliore legal thriller del maestro Grisham.



IPSE DIXIT #5

Alemanno: "Roma è più pulita di Parigi".

martedì 20 dicembre 2011

A proposito di cacciabombardieri

Il mio partito non mi piace quando fa demagogia. La questione dei tagli alla difesa nella finanziaria, così come posta, è disinformante.
Consiglio la lettura illuminante di :

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002743.html  

domenica 18 dicembre 2011

BORSE DI STUDIO

E' uno scandalo, per una città che si candida a essere sempre più città universitaria non avere fondi, avere l'Edisu senza soldi e la maggior parte delle risorse per le borse di studio annientate dai tagli della Regione.

Negli anni di vacche grasse però molte le davamo ai figli degli evasori e a chi, pur con ISEE autentici, dava 3 l'esami l'anno (alla faccia della meritocrazia). Oggi l'ingiustizia è completa.

sabato 10 dicembre 2011

ESPOSITO E GLI SCONTRI IN VALLE

Sugli scontri di giovedi 8 dicembre in Val di Susa il parlamentare del PD Esposito:

No Tav, Stefano Esposito condanna il ragazzo sedicenne ferito: "Non è un eroe, va denunciato"
"un ragazzo che lancia pietre contro la polizia non è un eroe: non bisogna confondere aggressori e aggrediti". Il ragazzo - aggiunge - si è ferito "mentre lanciava pietre ai poliziotti, nascondendosi dietro scudi di plexiglass retti da persone incappucciate e munite di maschere antigas. Per questo, a differenza di Michele Curto (capogruppo di Sel in consiglio comunale a Torino - ndr) che va ad omaggiarlo come un eroe in ospedale, io auspico invece che presto venga denunciato per aver partecipato ad una azione illegale"

A proposito di illegalità ricordo a Esposito che in nessuna regola d'ingaggio di un poliziotto si prevede il fatto di rispondere ai manifestanti tirandogli addosso pietre e sparando lacrimogeni pericolossimi ad altezza uomo. 
  

IPSE DIXIT #4

Lamberto Dini 
"Non è giusto tagliare le nostre indennità, sono già sotto la media UE"

lunedì 5 dicembre 2011

e a proposito di ICI ...

La posizione dell'arcivescovo è talmente condivisibile, SACROSANTA e equa che non ha bisogno di ulteriori commenti.

La Chiesa deve pagare l'Ici per le cose che le danno dei vantaggi''. Questa volta a dirlo non è un "comunista" e neppure un esponente laico di qualche partito, bensì il vescovo emerito di Ivrea, monsignor Luigi Bettazzi.
Ieri Bettazzi, che ha guidato la diocesi eporediese per 33 anni (dal 1966 al 1999), è stato ospite del programma di Radio2 "Un Giorno da Pecora". E ai conduttori che gli chiedevano se fosse giusto far pagare l'Ici alla Chiesa, il vescovo ha risposto affermativamente. Ma su che cosa in particolare? "Sulle cose - ha risposto Bettazzi - che sono di servizio religioso, o caritativo, non dovrebbe pagarla. Ma se ha delle opere che le danno dei guadagni, io credo che sarebbe giusto che la paghi".  (la Repubblica) 

lacrime e sangue

Ieri la manovra "salva Italia" presentata da Monti. Si immaginava che sarebbe stata così, tasse tasse tasse, maledette e subito. Eppure nonostante questo ci sono troppe cose che per me si potevano impostare meglio.  Provo modestamente a fare alcune riflessioni.

La riforma delle pensioni è pesantissima, le classi vicine alle pensione sono effettivamente penalizzate, ma forse bisognava trovare un meccanismo per salvaguardare le persone che erano vicino alla pensione e che erano in mobilità o in procinto di perdere il lavoro. Allungando l'età non si allungano comunque le speranze di rientrare nel mercato del lavoro una volta usciti e quindi è un doppio dramma.

Se queste classi sono penalizzate non vedo un grosso riequilibro nei confronti delle generazioni più giovani. Non è certo l'intervento di un miliardo sull'irap per le aziende che assumono giovani che è decisivo. L'unica cosa che serve sul serio è una riforma degli ammortizzatori sociali,chissà nelle prossime settimane....

L'una tantum sui capitali scudati di solo 1,5 % è solo simbolico. Credo che sia la cosa peggiore, se bisognava farlo, bisognava arrivare almeno al 5%, raddoppiando il contributo ridicolo che hanno versato con lo scudo di Berlusconi e Tremonti e trovando così le risorse per allargare la fascia di esenzione del blocco dell'adeguamento all'inflazione delle pensioni. (che già era insufficiente di almeno il 50% rispetto all'inflazione reale peraltro).


Troppi i tagli agli enti locali, soprattutto ai comuni. Non si può continuare a scaricare sui servizi e sulle addizionali (rientra quella sull'ICI) la spesa incontrollata degli enti intermedi e dello stato centrale.

L'intervento sulle province francamente non l'ho capito, o servono o non servono. Lasciarle agonizzanti e facendole diventare ancora più ostacolo alla burocrazia mi sembra una scelta inspiegabile.

Sui costi della casta praticamente nulla, e non è tanto lo stipendio dei parlamentari che incide, quanto lo sperpero smisurato dei rimborsi elettorali. Ma quelli sembrano intoccabili.

Poca roba sui conti correnti e sui conti titoli, niente sull'aumento della tassa sulle rendite finanziarie. Questa però è una battaglia da fare a livello europeo e deve essere portata al 20% subito.

Tracciabilità a 1000 euro è un po' alta, non porta a tanto. Se non si voleva andare sotto i 500 euro (con i problemi dei tagli alti di banconote) almeno ci si poteva attestare a questa cifra. 

Attendiamo il parlamento per vedere se verrà modificato qualcosina, per adesso l'unica buona notizia è lo spread calato al 3,75%.

sabato 3 dicembre 2011

partitocrazia

Il pdl tessera per i "congressi". Sono usciti i dati delle tessere del Piemonte. Chivasso 990 tessere su 26000 abitanti è il caso più eclatante insieme a tanti altri. Non male per un partito allo sfascio: eppure conviene ancora pagare un po' di soldi per tesseramenti falsi e selvaggi per scalarlo...
Le tessere controllate sono l'anticamera del voto controllato di stampo mafioso. Quando morirà questa partitocrazia malata?

ipse dixit #3

De Laurentis:

mi infastidisce trovare persone immature nel mondo del calcio. il calcio è un giocattolo e se non vincono si arrabbiano


domenica 27 novembre 2011

Il grafico mostra sull’asse orizzontale la percentuale di uomini tra 55 e 64 anni che lavorano e, sull’asse verticale, la percentuale di uomini fra i 20 e i 29 anni disoccupati.
Molti credono che ci sia un numero fisso di posti di lavoro e che, dunque, forzando i lavoratori più anziani ad andare in pensione, si creino opportunità di lavoro per i giovani. Questa tesi ha fornito il sostegno a chi si è opposto all’innalzamento dell’età di pensionamento in linea con l’allungamento della speranza di vita. Il grafico ci dice invece che nei paesi in cui il tasso di disoccupazione dei giovani (20-29 anni) è più basso, ci sono anche più persone tra i 55 e i 64 anni che lavorano. Viceversa nei paesi in cui meno lavoratori anziani hanno un impiego ci sono anche più disoccupati giovani.    (lavoce.info)

Se l'inverso non è stato comunque dimostrato questo grafico non dimostra nulla. Evidenzia soltanto le differenze tra i vari Paesi in termini di occupazione, non dice nulla in termini di correlazione tra  percentuale di lavoratori giovani e lavoratori anziani. Delusione lavoce.info, di solito l'analisi è un po' più approfondita...

consigli per gli acquisti





parcheggio

- Visto che non si può criticare ufficialmente, come ho fatto in passato, la polizia municipale che tollera alcuni parcheggi selvaggi di alcuni cittadini (ma soprattutto il non pagamento della sosta specialmente in alcune vie) e poi fare un parcheggio (anche se di una manciata di minuti) non regolarissimo in un carico e scarico con disco-orario 30 minuti per arrivare in tempo in Consiglio Comunale
- considerato che non sono stato multato in questa occasione (e dubito che un parcheggio così sia multato in questa città, salvo che uno richieda esplicitamnete l'intervento alla PM)

Stamattina ho concordato una donazione del valore di una multa per divieto di sosta a un'associazione di assistenza sociale della nostra città.

lunedì 21 novembre 2011

Settimo T.se. - alluvioni politiche e allagamenti scampati..

I giornali in questo caso fanno il loro mestiere come è giusto che sia, il vicesindaco quasi (http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/bf/filesupload/rassegna_stampa_protezione_civile_11_novembre_2011___NORD_21831.pdf ) ma la cosa che mi dà più fastidio è che la discussione di molta della politica, dei giornali e della città si è troppo focalizzata sull'assenza del vicesindaco dal tavolo di coordinamento della protezione civile e non sul fatto che alcune zone di Settimo Torinese si siano salvate dagli allagamenti (che avvenivano in passato) grazie agli 11 milioni di euro spesi per quel pezzo di scolmatore. Mutui che la città sta pagando e che gioverebbe ricordare ai polemisti amanti del tema non si fanno per sprecare soldi o per indebitarsi a caso ma per fare prevenzione strutturale. Giova ricordarlo perchè poi alcuni dei polemisti dei mutui sono i polemisti del dissesto idrogeologico: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca....

sabato 19 novembre 2011

IPSE DIXIT #2

Bricolo della Lega Nord al Senato dopo il discorso di Monti lo attacca con :

"ha CREATO il ministero della Coesione territoriale che rappresenta l'antifederalismo"

Peccato che il ministero esisteva già nel governo Berlusconi e ministro era Raffaele Fitto.

mercoledì 9 novembre 2011

PINO DI NUOVO SOLO

Ancora una volta Pino Masciari si reca in Calabria e come al solito si prospettano difficoltà legate alla sua sicurezza.
Pino è stato convocato in Calabria dalla Regione, per un’audizione della Commissione anti ‘ndrangheta, e ad attenderlo all’aeroporto vi è  un solo rappresentante delle forze dell’ordine che fa da autista.
E’ ancora recente dello scorso 3 novembre (Fonte: Gazzetta del Sud) per cui Nicola Arena è ritornato in carcere per condanna esecutiva per gli episodi estorsivi ai danni di Pino Masciari.
Pino non è sufficientemente protetto, e ci chiediamo perchè le autorità competenti della Regione in cui è maggiormente a rischio non predispongono adeguati servizi di sicurezza. In altre località episodi del genere non avvengono, e Pino viene accolto con rispetto e con la predisposizione delle giuste misure di sicurezza.
Con amarezza e delusione, noi Amici di Pino Masciari constatiamo che ogni volta che Pino si reca in Calabria, succede sistematicamente qualche ‘inconveniente‘.

Ancora una volta, noi Amici di Pino Masciari ci chiediamo come sia possibile un simile scandalo, e denunciando questa situazione, auspichiamo che al più presto venga ripristinata la sicurezza per Pino e che le persone oneste che abbracciano i valori di legalità e giustizia si facciano sentire: PINO E’ VOLUTO O NO DALLA CALABRIA E DAI SUOI CITTADINI?
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Gli Amici di Pino Masciari

lunedì 7 novembre 2011

Lo so che questa roba è vecchia ma visto che ne ha parlato Report in questi giorni la ripresento....

PS. Report non dice che i 22 sono dell'IDV e che se il Pd votava, la proposta di Borghesi passava. Ma si sa che il nostro è solo populismo...

mercoledì 2 novembre 2011

I 100 PUNTI DI RENZI. - PRIMA PARTE -

L'evento bolognese dei "costruttori" Civati e Serracchiani prima e soprattutto la Leopolda 2 di Renzi hanno provocato un terremoto politico nel Pd. Premesso che ci sono tantissime cose di Renzi che non mi convincono (mi piace molto di più l'approccio civatiano) mi chiedo però come  sia possibile attaccarlo dicendogli che le idee sono "vecchie". Saranno anche vecchie ma molte sono pure buone e sono un ottimo spunto di discussione a tutto campo per poter essere finalmente attuate in questo Paese. Non ho seguito tutta la Leopolda però i 100 punti li ho letti, e ho fatto l'esercizio di vedere su quanti sono d'accordo in linea di massima, anche se ogni punto meriterebbe un dibattito approfondito

1.Basta con il bicameralismo dei doppioni inutili: d'accordo
2.Le elezioni diano potere ai cittadini non ai segretari di partito: d'accordo
3.La politica non sia la via breve per avere privilegi e una buona pensione: totalmente d'accordo 
4.Un costo standard per le Regioni: totalmente d'accordo
5.Abolizione delle province: d'accordo
6.L’unione fa la forza: mettiamo insieme i piccoli comuni: in attuazione del punto 6, non la trovo una priorità
7.I partiti organizzino la democrazia, non siano enti pubblici: totalmente d'accordo
8.Azzerare i contributi alla stampa di partito: totalmente d'accordo
9.Le camere di commercio regolino il mercato, non siano imprese: non ho un'opinione in merito
10.Il consiglio inutile. Il CNEL: totalmente d'accordo
11.Meno poltrone, più efficienza: non d'accordo sulla parte PRIVATIZZANDOLE. 
12.Gli altri costi della rappresentanza: d'accordo
13.Eliminiamo la classe politica corrotta: idea interessante, non sono così sicuro che sia così facilmente percorribile nel nostro ordinamento giudiziario
14.Razionalizzare le missioni italiane all'estero: molto vaga, vuol dire tutto e niente
15.Una strategia per il Mediterraneo in trasformazione: d'accordo
16.Cambiare la Rai per creare concorrenza sul mercato tv e rilanciare il Servizio Pubblico: non d'accordo con la privatizzazione, ma va ripristinata un efficiente gestione organizzativa sul modello privatistico. . Di sicuro la priorità è depoliticizzare la Rai (vedi 17.Fuori i partiti dalla Rai)
18.Portare il rapporto debito/Pil al 100% in 3 anni. Va bene ma non basta, troppo una tantum e poco strutturale. 
19.Riformare le pensioni per avere ancora le pensioni. Amaramente d'accordo
20.Nuove regole per evitare il cumulo delle pensioni. Da specificare meglio
21.Una rivoluzione copernicana per il fisco. Totalmente d'accordo
22.Abolizione dell’IRAP. D'accordo, abolizione non dei sussidi tout cort, ma dei troppi e dei tanti sprechi di questi anni. 
23.Uscire dal sommerso. D'accordo.
24.Le procedure per la crisi d’impresa come leva per la competitività del sistema. D'accordo
25.No ai condoni. Totalmente d'accordo
26.Riformare gli ordini professionali. Totalmente d'accordo
27.Liberalizzare i servizi pubblici locali. Non totalmente d'accordo..da approfondire.
28.Antitrust obbligatorio. Totalmente d'accordo
29.Liberalizzare le assicurazioni su infortuni e malattie: non d'accordo
30.Ridurre il numero delle norme. D'accordo basta che non sia fatta alla Calderoli 
31. Mettere in competizione il pubblico con il pubblico. Idea interessante,ma  quanto è realizzabile fare i criteri di paragone corretti?
32.Una Delivery Unit sul modello UK.Vedi sopra
33.Dirigenti a termine nelle aziende pubbliche. Facilmente realizzabile nelle aziende pubbliche più grosse, meno in quelle piccole.
34.Mezzogiorno: investire solo sullo sviluppo.D'accordo

mercoledì 26 ottobre 2011

SI AL MODELLO TEDESCO

Sono anni che lo ripeto: stadi nuovi, accessibili sia con i mezzi pubblici sia in auto, visibilità ottima, sempre pieni, prezzi autenticamente popolari se rapportati al reddito medio, zero divieti e repressione, niente tessere ghettizzanti. E' il modello tedesco che è il migliore e il più auspicabile. Ma perchè media anestetizzati non ne parlano mai e sono fissati con questo mito dell'Inghilterra che ha francamente stufato?

http://sport.repubblica.it/news/sport/calcio-juventus-stadium-in-linea-con-standard-impianti-europei/4056497 


lunedì 24 ottobre 2011

scritte sui muri #2

Puntata sulla stazione di Torino Lingotto dopo una serata ad Hma di un paio di weekend fa.

Prime 2 foto dedicate alla Lega Nord:



La terza un'ignorantissima scritta granata WELCOME THO HELL, slogan degli Ultras Granata di almeno 8 anni fa andando a memoria.


venerdì 21 ottobre 2011

STUDIO APERTO

Ennesimo servizio vergognoso di quella vergogna che chiamano telegiornale (Studio Aperto) di quella senzavergogna (non chiamatela giornalista per carità) Silvia Vada. 
Parlando dello stadio della Juventus oggi nel servizio (non chiamatelo servizio, che ha pure un connotato positivo, chiamiamolo porcheria)  ha detto: 

In mano fogli che non lasciano spazio a repliche : è in corso un’indagine con ipotesi di reato ben precisa: delitto colposo di danni in relazione al crollo di costruzioni. Un fulmine a ciel sereno, una tegola pesantissima, una notizia questa che ha scioccato tutti i suoi protagonisti, perché a delinquere in questo caso, secondo la magistratura sarebbe la Juventus, la costruzione il suo stadio inaugurato nemmeno due mesi fa. Il rischio immediato ipotizzato la chiusura dell’impianto che domani dovrà ospitare i tifosi del Genoa .. A indagare Guariniello, il magistrato che da sempre si occupa di sicurezza sul lavoro. Ha già inviato tre avvisi di garanzia …

Stante alle notizie ufficiali e accertate che si sanno ora sulla vicenda il messaggio che vuole far passare è chiaramente falso. Appena mi ricapita di vederla in giro per Torino glielo farò presente di persona. 
Per riderci sopra incollo il link della sua pagina su Nonciclopedia di cui vorrei sottolineare il passaggio più divertente: 

Con la sua troupe gira per le strade alla ricerca di cadaveri e bimbi da intervistare circa gli effetti dell' inflazione sul costo del gelato. Il culmine della sua carriera lo raggiunge col mitico servizio sul gioco delle bocce quadrate in auge in qualche buco sperduto del cuneese abitato da mufloni drogati.

mercoledì 19 ottobre 2011

ipse dixit #1

Nuova puntata della rubrica ipse dixit #1 che prende spunto da un'incredibile frase del ministro Sacconi che anche il nostro blog ha riportato  http://idvsettimotorinese.blogspot.com/

"Di questi indignati non mi stupirei che un giorno diventassero finanzieri e banchieri come e' successo ai loro padri negli anni Settanta".

Molise

Non rinnego le critiche che spesso anche io ho fatto a chi votava MoVimento 5 stelle per fare assist al centrodestra. In particolare mi riferivo alla vittoria di Cota nel 2010 in Piemonte per pochissimi voti.  In Molise, fatte le debite proporzioni di dimensioni, è appena successo lo stesso. In questo caso però il centrosinistra il candidato di "alternativa" che ha saputo proporre contro gli sprechi e il malcostume amministrativo di Iorio (forse il primo in Italia, non è agli onori della cronaca solo perchè il Molise non se lo caga nessuno)  è stato un ex Dc, figlio di, ex alla corte di Iorio. 
Possibile che non c'era nessuno migliore? Si vince solo se si presenta gente credibile fino in fondo, se no vincono "gli originali". Quando si capirà sarà sempre troppo tardi.

martedì 18 ottobre 2011

una cattiva e una buona

Sono in totale disaccordo con Di Pietro quando chiede una specie di Reale bis dopo i fatti di Roma. Illiberale e  controproducente, sembra la solita legge emozionale e noi le leggi propagandistiche, un po' fasciste e emozionali di questo governo le abbiamo sempre giustamente osteggiate. 
La buona notizia è che non ho trovato una sola persona nel partito fino adesso che concorda con queste affermazioni, da Luigi De Magistris a scendere in giù. 

Su Roma piuttosto chiediamo a Maroni come hanno fatto 1500 persone delle forze dell'ordine a scomparire quasi nel nulla. E' chiaro che c'era un disegno che voleva che finisse così, e chi ha visto le immagini in diretta come me non può non essersi accorto delle manovre atte a non ostacolare le violenze

lunedì 17 ottobre 2011

Società Juventus vergogna

Stadio nuovo, bellissimo, grande entusiasmo: fino ad adesso 3 partite in casa 3 esauriti, Juve - Genoa di sabato prossimo esaurita da tempo, Juve - Fiorentina del 25 finirà allo stesso modo.
Ora osservate il vergognoso comportamento della società Juventus per quanto riguarda i biglietti della partita con i viola. Tempo fa guardo i prezzi dei biglietti, e decido che proprio questa partita sarà l'esordio nello stadio nuovo. 20 euro per studenti universitari (devo solo scegliere quale tesserino universitario esibire praticamente, visto che ne ho 3) in curva e laterale est. La prevendita per questi biglietti parte con qualche giorno di ritardo rispetto agli altri, ovvero oggi. Il problema quindi può essere che non ci sarà disponibilità, ma risparmiare 10 euro sul biglietto intero valgono il rischio di aspettare.
Magicamente oggi guardo di nuovo la tabella dei prezzi e scopro che è stata tolta la promozione studenti (che valeva anche per gli over65). Evidentemente il quasi inaspettato tutto esaurito di Juve - genoa a ben 10 giorni dalla partita ha fatto modificare in corso d'opera i prezzi. Ora credo che un comportamento simile sia l'ennesimo episodio di una lunga seria di nefandezze che la società Juventus (a gestioni differenti) compie nei confronti di chi va allo stadio da un po di anni a questa parte. Non basta lo stadio nuovo e stupendo per dimenticarsi delle diffide a comando, del pizzo ai club per farli diventare CLUB DOC che di fatto ha comportato la distruzione di un serbatoio di pubblico incredibile (dimezzamento degli abbonati in pochi anni di politica Giraudo) , dei prezzi da bagarini in stadi osceni (50 euro una curva fa venire i brividi ancora adesso, se confrontiamo i prezzi delle milanesi), della scelta di affidarsi a un rivenditore incapace (lisTicket), del fatto di obbligarti per forza a diventare memberdistoca*** se no non ho il diritto di andarmi a vedere una partita. 
A scanso di equivoci pubblico sotto la foto della tabella dei prezzi con i 20 euri che ora è stata modificata!! In rete rimane tutto....

giovedì 13 ottobre 2011

scritte sui muri #1

Post ravvicinato solo per per segnalare che forse ho capito di chi era la scritta Popolari dominano. Su una panchina di Piazza Campidoglio la scritta GESCAL. Emblematico anche il Vasco per terra...vernice la stessa della scritta del parcheggio interrato. Ignoranza. Mi scuso ma con lo zoom non riuscivo a prendere tutta la scritta.

mercoledì 12 ottobre 2011

scritte sui muri #0

Altro esordio per una rubrica che vorrà essere presente assiduamente sul blog....non è una cosa nuova, non è un tentativo di copiare la rubrica Muri e Duri di Culicchia su TorinoSette ma l'idea mi ronzava in testa da parecchio tempo: lascerò spazio alle immagini con poche parole...

Prima puntata dedicata a Settimo. La prima in via Schiapparelli angolo via Leinì con un "interessante" scambio di battute tra Casa Pound (tra l'altro apparso qualche manifesto abusivo in giro) e imprecisati antifascisti. 


La seconda fotografata poco fa sul pavimento del nuovo parcheggio interrato di Piazza Campidoglio. Chissà poi a quali popolari si volevano riferire...


martedì 11 ottobre 2011

IPSE DIXIT #0

Inauguro oggi la rubrica su frasi stupide, evidenti bugie e strane opinioni che si sentono dire in giro. 

A Giovanardi "l'onore" della prima puntata: 

"Bisogna sottoporre a test antidroga gli operatori di borsa. La droga non sarà la causa delle oscillazioni di Borsa, ma sicuramente è una concausa"


mercoledì 5 ottobre 2011

sesso molesto da prima pagina?

Non mi sembra che ultimamente manchino spunti nella politica cittadina settimese tra inceneritore, tav, vignette satiriche, dibattito nel Partito democratico, sviluppo urbanistico. 
Correttamente la stampa locale, rappresentata da 2 giornali, dovrebbe, nei limiti imposti dalla loro autonomia, selezionare al meglio questi spunti da sottoporre ai cittadini. Poi però è mercoledì, esci dall'ufficio, vai in edicola e scopri che uno di questi due giornali dedica l'apertura della prima pagina alla protesta di un cittadino del Villaggio Fiat che non può dormire a causa delle nottate di sesso selvaggio e rumoroso dei vicini: interessantissimo per carità, ma aumenta la mia sensazione di buttare 1 euro e 50 per della roba che non mi interessa. Già ho praticamente smesso di guardare la tv, se non qualche partita e il tg di La7 perchè propinano solo informazione anestetizzata e cronaca nera, forse dovrei smettere anche di comprare il giornale? Magari leggerlo al bar o in biblioteca, salvo che abbiamo una biblioteca talmente bella da essere così affollata che c'è troppa gente in coda per leggere i giornali. 

martedì 4 ottobre 2011

BEPPE GRILLO CONTINUA LA LISTA DEI VAFFANCULO

Anche Marco Travaglio indirettamente sfanculato da Beppe Grillo con l'attacco dal suo blog contro il Fatto Quotidiano testata di cui Travaglio è socio fondatore nonchè vicedirettore. Subito Travaglio ha sospeso la rubrica settimanale Passaparola ospitata da beppegrillo.it. Grillo se la prende con il Fatto dicendo che anche se non prende finanziamenti pubblici è come se lo facesse visto che vende pubblicità a Eni e Finmeccanica. 
Siamo al delirio più totale, anche l'attacco all'unico giornale che rispetta uno dei principi del "programma" grillesco: non gli rimangono più molte persone da mandare a fare in culo. 
Dopo aver insultato De Magistris perchè uguale a tutti gli altri  (invece di sostenere le battaglie quasi impossibili che Luigi sta iniziando a Napoli), Sonia Alfano (che ha appena portato a casa da relatrice il voto favorevole in commissione a Bruxelles su una rosa di strumenti importantissimi per la lotta alla criminalità organizzata su scala europea e si appresta a farla votare in plenaria questo mese), Saviano.... ora l'ultimo vaffanculo. 
Io lo sopporto sempre di meno. Intanto osservo come si stanno scannando i rappresentanti 5 stelle in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris......perchè 1 vale 1 e blablablabla.... 




lunedì 3 ottobre 2011

sVASCO e nonciclopedia

Ormai proprio non ci sta con la testa. Vasco fa causa a Nonciclopedia (per chi non lo sapesse è la versione satirica di Wikipedia) perchè la pagina a lui dedicata è piena di offese. La conseguenza è stata che gli amministratori di Nonciclopedia per protesta hanno oscurato tutto il sito e non soltanto la sua "voce". 
Come qualcuno giustamente ha fatto rilevare in rete niente si cancella, quindi l'oscuramento di fatto ha solo aumentato la pubblicità della cosa e il risalto che la stessa avrà. Ha poi bisogno "l'eroe" degli stadi e il "difensore" dei giovani (a 45 euro a biglietto, cifra che un giovane precario magari guadagna in 2 giorni di lavoro) di prendere i soldi della causa che ha intentato contro Nonciclopedia? 

Vorrei quindi dedicare a sVASCO questo brano....perchè non fai causa pure a loro??? 


mercoledì 28 settembre 2011

I RADICALI E ROMANO...

Oggi durante la votazione della mozione di sfiducia per il ministro Romano la Bindi si è incazzata perchè i radicali si sono astenuti: secondo loro un modo per protestare contro il no unanime del Senato alla proposta di amnistia.

Non potevano trovare un altro momento per protestare? La storica battaglia, pur meritevole di attenzione, dei radicali sulla situazione delle carceri non dovrebbe trovare collegamenti con la richiesta di sfiducia per un ministro accusato di  CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA. (reati di mafia sempre in modo sacrosanto FUORI dalle passate misure di amnistia e indulto).

Va bene il diritto di rappresentanza in parlamento dei radicali, però non è la prima volta che votano in dissenso....non è necessaria una verifica di questo diritto di rappresentanza che non leda però le posizioni di tutte le opposizioni?


lunedì 26 settembre 2011

Brunetta e il certificato antimafia

Oggi il nano Brunetta ha detto che ci sono le riforme a costo zero per la crescita, quelle per la semplificazione. Ha detto che bisogna togliere tra gli altri il certificato antimafia. Mentre attendiamo di sapere in 3 anni cosa ha prodotto il suo ministero, se non una virulenta crociata antifannulloni i cui risultati sono ZERO, la sua delirante dichiarazione di oggi aggiunge un'altra perla alla sua collezione di fregnacce tra cui tra le altre ricordiamo:

- stavo per vincere il Nobel all'Economia (Samuelson sta ancora ridendo da sottoterra)
- La sinistra che prepara il colpo di stato vada a morire ammazzata
- Voi precari siete l'Italia peggiore

L'affermazione di oggi è particolarmente sconcertante: se è vero che non è sicuramente lo strumento giuridico capace di ostacolare sul serio le organizzazioni criminali interessate agli appalti pubblici perchè esse si avvalgono di prestanome, società fantasma, scatole cinesi eccetera, il certificato antimafia è comunque un presidio utile al lavoro di magistratura e forze dell'ordine.

Di sicuro questo governo ormai non ha nemmeno più la forza di far passare queste porcherie, vedrete che questa boutade verrà stralciata dal prossimo annunciato ddl "Sviluppo". In compenso ci si stupisce ancora che il nano veneziano possa avere ancora diritto di essere un ministro di questo Paese.

giovedì 15 settembre 2011

E LA REGIONE PAGA

Quando si decideranno i consiglieri regionali Andrea Stara e Mercedes Bresso a rientrare nel gruppo consiliare Pd e a rinunciare ai 2.5 milioni di euro in 5 anni che costano alle casse regionali i loro 2 gruppi monopersonali Insieme per Bresso e Uniti per Bresso? 
I costi maggiori derivano dalle spese per l'esercizio del gruppo consiliare (di cui una parte è fissa indipendetemente dal numero che rappresenta), dai gettoni per le capigruppo e da tutta una serie di costi correlati. 

Da iscritti del Pd come fanno a essere in gruppi consiliari diversi? Addirittura 2, non 1.....
Non esiste una commissione di garanzia che li obblighi a risolvere la situazione? 
Di certo che Stara sia compagno della Bragantini non aiuta....intanto la Regione paga...

martedì 13 settembre 2011

IL RISARCIMENTO DI USTICA

La sentenza del tribunale civile di Palermo prevede un maxi risarcimento di 100 milioni di Euro da parte del governo nei confronti dei familiari delle 81 vittime della strage di Ustica. A pagarlo saranno i ministeri della Difesa e dei Trasporti, colpevoli di "omissioni e negligenze", nonché dei depistaggi che hanno ostacolato l'inchiesta giudiziaria. Di fatto la sentenza si accoda a quanto sostenuto dal giudice istruttore Rosario Priore che aveva definito l'abbattimento del DC-9 dell'Itavia come il risultato di una guerra aerea combattuta nei cieli italiani. 
In particolare Priore dopo anni di indagine sostenne che la posizione dell'Italia nel Meditteraneo, i rapporti privilegiati con la Libia di Gheddafi e il controllo delle fonti energetiche ci misero in collisione con l'asse franco-inglese. Giovanardi, sottosegretario che già ammorba l'aria con le dichiarazioni insopportabili su droghe e famiglia, che è sempre stato tra i sostenitori della bomba esplosa in volo (ma messa da chi visto che non è mai stata rivendicata), ieri ha sostenuto che il Governo ricorrerà in appello. 
Perchè Giovanardi sproloquia? I relitti dell'aereo sono stati ripescati e quasi tutti i periti sono concordi che lì non vi può essere stata una esplosione, Le tracce aeree dicono poi un'altra verità rispetto a quella della Nato e cioè che il DC-9 quella sera non volava solo, ma era stato seguito, affiancato e intersecato da altri aerei. Probabilmente fu abbattuto per errore e non era il vero obiettivo, ma un aereo che volava coperto dal Dc-9, magari un Mig Libico che fu trovato poi precipitato sulla Sila. E poi le tanti morti sospette di ufficiali dell'Aereonautica, che o erano nelle torri di controllo o sui 2 aerei Nato in esercitazione dalle parti di Grosseto che morirono nell'incidente di Rammstein nel 1988 in circostanze mai del tutto chiarite.
Su questa come su altre vicende aspettiamo sempre l'annullamento del segreto di Stato che contribuirebbe a gettare luce su quello che sembra essere un episodio chiave della geopolitica di quegli anni. 

giovedì 1 settembre 2011

IL "LIBERO" MERCATO DEI LIBRI

Qualche giorno fa il Senato con voto quasi all'unanimità (tranne qualche senatore radicale del Pd)  ha approvato una norma che prevede sconti massimi del 15% sui prezzi di copertina, che possono arrivare al massimo al 25% in caso di campagne promozionali realizzate dagli stessi editori.

Il beneficio proclamato dai relatori sarebbe quello di difendere la rete delle piccole librerie  tutelando così la diffusione di cultura nel nostro Paese (???). I risultati invece saranno sotto gli occhi di tutti tra poco: un'ingiusta penalizzazione nei confronti dei grandi attori del commercio elettronico editoriale (Ibs, Bol e l'ultimo arrivato Amazon Italia) ma soprattutto dei lettori/consumatori che pagheranno di più i libri, o probabilmente ne compreranno di meno. On line credo di aver comprato ormai quasi una ventina di libri, stimolato dagli sconti e dalle promozioni che spingono a comprare di più per avere ulteriori libri a prezzi stracciati e spedizioni a domicilio gratis. Con lo sconto massimo del 15% e la limitazione dei periodi di promozione (che non potranno eccedere i 30 giorni) personalmente comprerò molto meno libri, e credo che come me ci siano decine di consumatori. 

Come può essere questo un provvedimento che diffonde la cultura nel nostro paese (vendendo meno libri) risulta incomprensibile. Qualcuno l'ha definita la casta degli editori, quel che è certo che ancora una volta si attua una norma statalista e vincolante, alla faccia della libertà d'impresa tanto proclamata e agitata dai politicanti nostrani. Quanta attenzione a bloccare le discese verso il basso dei prezzi dei libri e poca nel bloccare le impennate del prezzo della benzina......

sabato 6 agosto 2011

PIAZZA BALDISSERA

L'altro giorno passavo in una piazza Baldissera irriconiscibile. Smantellato anche l'ultimo pezzo del "ciambellone" della fu sopraelevata, stazione Dora abbattuta. Finalmente si inizia a intravedere nonostante i cumuli di terra la svolta epocale della zona con l'interramento della ferrovia che sarà completato dal grande viale della Spina che si ricongiungerà fino alla nuova Porta Susa e a corso Mediterraneo. Pensare al degrado di soli 2 anni fa quando mi capitava di scendere a Dora fa impressione....

Non ho ancora capito però se ci sono i soldi per far finire il costruendo sottopasso di corso Mortara anche in corso Vigevano oltre quindi la rotonda che ci sarà in piazza Baldissera.  Un'altra rotonda come quella di piazza Derna (anche con il 10 traslato sulla Spina magari) non si potrebbe tollerare nel 2011. A proposito di piazza Derna il semaforo che blocca la rotonda per dare precedenza al tram 4 non funziona. Si attiva all'ultimo e rimane rosso anche quando il tram è passato da un pezzo...


Ecco qui una foto di Marmox e Riobasco   (www.marmox.it)

martedì 2 agosto 2011

Chi è Stato?

Ricorre oggi il 31° anniversario della strage della stazione di Bologna. Assenza totale di membri del governo per il secondo anno di fila, dopo che l'ennesima promessa non mantenuta del Presidente del Consiglio per una legge che togliesse il segreto di Stato avrebbe di sicuro causato fischi e contestazioni.

E' giunto veramente il momento, passati più di 30 anni da quasi tutte le stragi oscure italiane (Italicus, Piazza della Loggia, Ustica, Piazza Fontana...), di abolire il segreto di Stato per queste vicende. E'  inaccettabile la legittimità dì un filtro politico preventivo affidato al Presidente del Consiglio dei Ministri:  il segreto coprirebbe fatti che per definizione sono eversivi dell'ordine costituzionale e quindi fuori dall'applicazione della legge 801/1977, ma che negli anni la discrezionalità dei vari esecutivi ha sempre posto. 

Il Parlamento ha sempre affossato la proposta di legge popolare presentata dalle Associazioni delle Vittime di Stragi in tal senso, questo sicuramente non è il momento politico più adatto a una ripresa della discussione sull'approvazione della stessa, ma dovrebbe essere uno dei tanti punti su cui impegnare una coalizione che si proponga per un'alternativa seria allo schifo politico di questi mesi e anni. 


domenica 31 luglio 2011

ADDIO ARENAWAYS?

Stamattina facendo la consueta mini rassegna stampa domenicale mi imbatto in una brutta notizia. 3 soci di Arenaways, la prima compagnia ferroviaria passeggeri privata in Italia, si oppongono all'ennesimo aumento di capitale e la società si avvia verso il fallimento.

La notizia era nell'aria: sono stato un entusiasta cliente di Arenaways sulla Torino - Milano parecchie volte quest'anno rimanendo sempre piacevolmente stupito della qualità del servizio e viceversa contrariato dai pochi clienti che invece affollavano i treni. Veder arrivare la domenica sera a Porta Susa sul 4 binario il solito scassatissimo e sporchissimo Regionale "Veloce" Trenitalia per Milano Centrale e i fiammanti Bombardier arancione di Arenaways sul quinto binario per Milano Porta Garibaldi quasi in contemporanea e osservare l'80% dei passeggeri salire sul Trenitalia era surreale. Allo stesso prezzo (9.85 contro 10 euro) il servizio era nettamente migliore: treni puliti che profumano di nuovo, bagni pulitissimi (con il lucidascarpe!!!), corridoi larghi e postazioni attrezzate per i disabili, carrozza ristorante (spesso il caffè non l'ho pagato), personale giovanissimo e sorridente, possibilità di fare il biglietto a bordo, prese per il computer funzionanti. La cosa drammatica è sorprenderti per il servizio, che dovrebbe essere la normalità, ma che in questo Paese dei monopoli malati evidentemente non è considerato un diritto. 


Arenaways del signor Arena (finalmente un imprenditore serio, che fa impresa e quindi sa che per fare impresa bisogna rischiare e non solo vivere di rendita) paga l'ostracismo vergognoso di Trenitalia e RFI. Prima gli orari scomodi e poi il divieto di fare fermate (il progetto originario e potenzialmente vincente era quello di fare un anello a 2 sensi con fermate Porta Susa - Santhia - Vercelli - Novara - Milano Garibaldi e Rogoredo, Pavia, Voghera, Alessandria - Asti - Lingotto raccogliendo quindi non soltanto i pendolari point to point tra Torino e Milano) stanno definitivamente affossando l'ambizioso progetto, il tutto nel silenzio delle istituzioni (dal Ministero dei Trasporti fino alla Regione) che non hanno tutelato gli interessi dell'azienda, dei lavoratori (tutti giovani ricordiamolo) e dei passeggeri. 

Gli stessi ostacoli si stanno perpetrando ai danni di NTV che forse riuscirà a partire a fine anno dopo una lunghissima start-up di 5 anni. NTV ha sicuramente spalle larghe per resistere (Montezemolo, Della Valle, SNCF, Intesa San Paolo tra i soci), ma questi blocchi illiberali stanno soffocando l'Italia.

venerdì 29 luglio 2011

MIND THE VOTE

Ecco qui di sotto il testo della campagna Mind the Vote che come giovani amministratori Idv della provincia di Torino abbiamo lanciato oggi per proporre le primarie aperte ai cittadini per la scelta dei parlamentari. Un modo per restituire diritto di scelta ai cittadini, che ad oggi ne sono privati stante la vergognosa legge elettorale nazionale in vigore. L'invito è andare sul sito http://www.mindthevote.it/ per poter aderire e sostenere la campagna. Dopo l'estate faremo altre iniziative!


La legge elettorale oggi in vigore, nota come “porcellum”, dalla definizione che ne ha dato il suo stesso autore, il ministro Calderoli, ha tolto ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, delegandone non solo la selezione, ma anche l’ordine di elezione, alle segreterie di partito.
Questo sistema ha reso non solo i parlamentari rappresentanti dei partiti e non dei cittadini, ma ha anche fortemente allontanato il dibattito politico dai livelli locali, più direttamente legati al rapporto con gli elettori e offrendo l’immagine un Parlamento lontano dalle esigenze dei cittadini.
Per questi motivi abbiamo sentito l’esigenza di supportare un insieme di iniziative che recepisse la volontà di partecipazione degli italiani, chiaramente espressa nel voto del referendum e delle amministrative.
In attesa di una compiuta riforma elettorale, crediamo sia necessario e urgente affrontare il tema della rappresentatività e della selezione di una nuova classe dirigente per il nostro Paese. Con questa campagna ci facciamo promotori, come rappresentanti IDV nei livelli locali, di una proposta di primarie per la scelta dei parlamentari.

PRIMARIE PER LA SCELTA DEI PARLAMENTARI.

Siamo certi che una decisione di questo tipo rafforzerebbe il legame dei parlamentari con i livelli locali e il consenso popolare, garantirebbe in campagna elettorale un periodo di discussione partecipata che metta al centro le esigenze dei cittadini e dimostrerebbe la determinazione dell’Italia dei Valori nel correggere, con ogni mezzo possibile, le storture di questa legge porcata, contro cui, fin dalla sua stesura, il partito si è opposto.
Proprio per la sua natura di mozione dal basso, finalizzata a un maggiore rafforzamento del legame tra elettori, enti locali e parlamentari, questa sottoscrizione è aperta a tutti quei cittadini che credono a questa iniziativa come una delle possibili per scardinare questo sistema che teme il confronto; a tutti i rappresentanti IDV dei livelli comunali e provinciali che credono che l’Italia dei Valori possa e debba farsi parte attiva e a tutti gli esponenti di centrosinistra che credono che una coalizione che si propone come seria alternativa non possa non affrontare il tema della riappropriazione della politica da parte dei cittadini.

MIND THE VOTE. Penso, Scelgo, Partecipo.

L’abbiamo chiamata “Mind the Vote”, richiamando l’avviso della metropolitana inglese. “Attenti al voto”, perché si possa essere consapevoli dell’importanza del momento della scelta e dei sistemi per esprimerla. E poiché non c’è scelta senza informazione, senza preferenza e senza partecipazione, il nostro messaggio è penso, scelgo, partecipo.
Solo con queste tre fermate, su una metropolitana virtuale, partendo dalla dignità di ogni cittadino, capace di pensare con la propria testa e convinto nel partecipare alla vita democratica delle sue istituzioni, che si potrà arrivare al vero traguardo, ancora in costruzione, di un compiuto sistema di rappresentanza democratico.


I promotori, in rigoroso ordine alfabetico.
Albini Letizia, Assessore nel Comune di Carmagnola
Barbieri Roberto, Consigliere della Provincia di Torino
Berardinelli Diletta, Consigliere Circoscrizione 7 nel Comune di Torino
Bianchini Mauro, Consigliere comunale nel Comune di Moncalieri
Costantino Giacomo, Vicesindaco di Beinasco
Cuoppolo Fabio, Consigliere comunale nel Comune di Settimo Torinese
D’Acri Marco, Assessore della Provincia di Torino
Dallan Paolo, Consigliere comunale nel Comune di Ivrea
Guida Davide, Consigliere comunale nel Comune di Moncalieri
Ianni Michele, Consigliere comunale nel Comune di Beinasco
Iozzino Raffaele, Assessore nel Comune di Moncalieri
Maisto Florinda, Consigliere comunale nel Comune di Grugliasco
Reginato Roberto, Consigliere comunale nel Comune di Carmagnola
Troiani Fabrizio, Ex Consigliere comunale nel Comune di Leinì

martedì 19 luglio 2011

I NOQUALCOSA IN SERVIZIO PERMANENTE EFFETTIVO

Qualche giorno fa l'ex assessore comunale Paolo Hutter e altri 5 manifestanti del comitato NOGRAT sono saliti sulla gru del costruendo grattacielo di Intesa San Paolo per protestare contro la torre, la Tav e la nuova introduzione dei ticket sanitari con l'ultima manovra finanziaria del governo. 

Al di là della protesta sul grattacielo (che ormai è in costruzione e finalmente inizia a salire), che passata la fase di approvazione, è totalmente fine a sè stessa, non si capisci cosa c'entri questa con la Tav e soprattutto con i ticket sanitari. Nel pieno del dibattito di un paio di anni fa sul grattacielo di Piano io stesso avevo qualche riserva (preferivo nettamente il progetto di Libeskind, e soprattutto ad oggi, nonostante le rassicurazioni, non è chiaro quanti dipendenti della banca tratterà a Torino, invece di trasferirli a Milano con il completamento di progetto della fusione), che però erano di natura diversa rispetto al No senza se e senza ma di Hutter e co. 
Nonostante non sia d'accordo al 100% con questo progetto, l'appiattirsi del dibattito sulla sterile questione sui cm in più e in meno rispetto alla Mole, l'utilizzo di rendering fasulli e grossolani da parte dei No Grat e alcune motivazioni discutibili (tipo l'aumento di traffico veicolare, non considerando che quello è il punto che nel futuro sarà il più servito dai mezzi pubblici di tutta l'area metropolitana, e quindi oggettivamente il più adatto a concentrare migliaia di persone) mi hanno sempre fatto storcere il naso. Perchè chi  protesta non lo vedo quando si tratta di contrastare alcuni scempi edilizi nelle periferie degli ultimi anni? E sì che a Torino e in cintura qualche esempio c'è.

Questo in fondo è l'ultima perla dell'ineffabile Hutter (per chi non lo conoscesse, è quello che da assessore comunale comprò delle pecore per fargli fare la manutenzione del verde delle Porte Palatine.....) che mischia argomenti che non c'entrano nulla, svuotando così gli stessi di una propria autonomia e dignità : forse soltanto lo spazio mancante per altri striscioni gli ha impedito di metterci dentro anche un No Ponte, un NoInc, un NoTangEst....
D'altra parte lui la motiva con un   "Abbiamo spiegato che la protesta è stata attuata oggi in quanto stanno per entrare in vigore i nuovi ticket sanitari introdotti dalla Regione, che serviranno a finanziare opere inutili o dannose come il grattacielo o la Tav".   (http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/07/17/news/su_una_gru_per_18_ore_per_protestare_contro_tutto-19238993/)

C'è qualcuno che gli spiega che il grattacielo lo sta costruendo una banca privata e non lo Stato o gli enti locali? 

lunedì 18 luglio 2011

LA CASTA DELLA CONTROINFORMAZIONE

Oltre all'istituzionalizzazione del farsi i fatti degli altri, Facebook e gli altri social network hanno alimentato la possibilità di fare politica e/o controinformazione utilizzando il web. 

Passata la sbornia pro-referendum, nelle ultime settimane sono 2 gli argomenti preferiti del popolo del web e in particolare di molti dei miei contatti. Il primo riguarda la Tav Torino - Lione. Non mi addentro nella questione, perchè non vorrei banalizzare la questione come direbbe un mio illustre docente e come purtroppo fanno in tanti in entrambi gli schieramenti. Quello su cui riflettevo era una questione collaterale alla battaglia di Chiomonte di 2 domeniche fa. Subito dopo i violentissimi scontri iniziano ad apparire post che denunciano la pericolosità dei gas lacrimogeni CS utilizzati dalle forze dell'ordine, nonchè l'abitudine a sparare gli stessi ad altezza uomo, con ovvi pericoli per chi si trova sulla traiettoria. Addirittura si iniziano a fare conferenze per informare, il milionario grida alle prove di dittatura (e lui sì che ci guadagna sulla Tav con il blog). Insomma c'è qualcuno che sembra credere che il tutto sia pianificato ad hoc di chi vuole fare la Tav per favorire una strategia di innalzamento della tensione per soffocare il movimento. 
Mi chiedo dove siano stati questi geni della controinformazione da almeno 10 anni. Il problema dei gas CS vietati dalla convenzione di Ginevra come arma di guerra è un problema da almeno 10 anni, emerse già a Genova nel 2001 (ma tutti sembrano essersene dimenticati) e sono sempre stati utilizzati in abbondanza in tantissime situazioni di ordine pubblico in particolare negli stadi. Chi pensa di  parlare oggi il CS credendo di denunciare una novità è fuori strada e si è perso le battaglie parlamentari di qualche deputato illuminato, le interpellanze ai vari ministri della Salute e dell'Interno, le denunce degli stessi sindacati di forze dell'ordine per gli effetti nocivi sugli stessi operatori di sicurezza, la protesta degli ultras di tutta Italia che più di altri hanno sperimentato la repressione folle di questi anni. Sui lacrimogeni sparati ad altezza uomo... anche questa non è una novità. Quando Roberto finì in ospedale con la faccia distrutta nel piazzale del Delle Alpi, o quando Christian, tifoso della fiorentina, perse l'occhio in un polveroso campo di serie C dov'erano tutti? Forse non esisteva Facebook e non potevano saperlo....

Il secondo argomento è il caso mediatico degli ultimi 2 giorni: la pagina facebook I SEGRETI DELLA CASTA DI MONTECITORIO che ad adesso ha già 223.146 contatti e che promette di rivelare tutto il malcostume della classe politica dei parlamentari. Per il momento non rivela niente di nuovo che non sia già apparso in fortunati libri (vedi su tutti LA CASTA). L'ultima "rivelazione" è il fatto che i parlamentari possono approfittare di sconti riservati solo a loro in alcune concessionarie e di tariffe agevolate con la TIM.  E' chiaro che è una cosa che faccia girare le scatole a noi poveri comuni mortali ma mi sfugge quale ne sia il costo per la collettività  (a meno che non sia un accordo che prevede oneri per lo Stato, ma di questo non si fa cenno). Mi sembra piuttosto che sia una scelta commerciale delle aziende. Sulla macchina secondo me è una scelta pubblicitaria (Toh guarda l'onorevole che gira con...), e con pochi rischi, visto che è difficile che l'onorevole abbia difficoltà a pagare con gli stipendi che si ritrova. Sul telefono vale l'equazione nuovo cliente tutto di guadagnato per l'operatore, anche a tariffe basse, e i parlamentari sono sempre lì fotografati e ripresi mentre parlano al telefono.....
L'informazione è sempre meritoria, ma sinceramente mi aspetto di più da Spidertruman, vista l'enfasi che gli si sta dando, definendolo addirittura "l'Assange de noantri". Eccessivo sicuramente a quanto è dato vedere finora.  
Il miglior vantaggio che si può dare alla Casta e confondere i veri privilegi con aspetti buttati lì nel calderone per sfruttare l'ondata di indignazione mediatica del momento. Poi ci sarà altro su cui concentrarsi, ognuno tornerà a farsi gli affari propri, e alla fine non cambierà proprio niente.



sabato 9 luglio 2011

RIFUNZIONALIZZAZIONE AREA EXSTANDA

Uno degli argomenti preferiti della città prima ("ma quando riapre la Standa? Come facciamo senza centro commerciale?" domanda che mi lasciava sempre basito, stante la continua proliferazione negli anni di centri commerciali e ipermarket in città e nei comuni circostanti) e dopo ("fanno un grattacielo di 20 piani! è una vergogna, raccolta firme, a Settimo siamo NOGRAT") assume ora una nuova forma con i primi rendering resi disponibili dall'ADSTUDIO che sta curando il processo di rifunzionalizzazione dell'Area Ex Standa per conto della società Smeraldo.

La prima cosa da segnalare, vista l'attenzione spasmodica all'altezza e ai metri, sono i piani delle 3 torri residenziali: 15, 13 e 11. Sebbene i piani non siano pochi (anche se non sono i 20 urlati a casaccio da qualcuno in consiglio comunale) in relazione a un centro di Settimo (ma anche a un'intera città) che non ha edifici che si avvicinano a queste altezze, il progetto ritrova un mio gradimento.
E' vero che i rendering spesso falsano le aspettative, sia in positivo sia in negativo, e su questo mi sembra che sia leggermente riducente l'impatto visivo dell'altezza, ma se la scelta è tra uno sviluppo in verticale con una disposizione sfalsata che rende possibile la fruizione di una piazza su via Italia e soprattutto il collegamento in sopraelevato da Piazza Campidoglio fino alle nuove piazzette del Qt4, e uno sviluppo in orizzontale di un blocco monolitico come quello attuale (allungato di un paio di piani), la mia preferenza espressa in tempi non sospetti è per la prima alternativa.

Le polemiche ritorneranno come è normale che sia, però almeno il dibattito si può fare su basi precise. Intanto l'abbattimento del sempre più squallido fabbricato dell'ex Standa sarà dopo l'estate...



venerdì 13 maggio 2011

I CANDIDATI CHE SOSTENGO

Qui di seguito gli amici e le amiche, donne e giovani, di cui mi permetto di segnalare la candidatura, consapevole della necessità di selezionare al meglio la classe politica. Nei limiti delle mie conoscenze sto cercando di dare una mano perchè credo lo meritino loro e lo meritano le istituzioni. A tutti loro il mio sincero in bocca al lupo per domenica e lunedi.



Elisa Martino per il Comune di Torino: ex coordinatrice provinciale dei giovani Idv ha fatto la campagna elettorale più coraggiosa. Con soli 800 euro certificati di spesa elettorale ha coinvolto giovani, incontrato le persone nei mercati, si è messa a confronto in tanti dibattiti pubblici con coraggio e entusiasmo. Ho sempre ammirato la sua coerenza e l'appoggio della Fondazione Benvenuti in Italia come candidato credibile per trasparenza e onesta è per lei sicuramente un onore ma anche un onere a cui Elisa saprà dare sicuramente risposta adeguata.

Roberto Barbieri per il Comune di Torino: anche se giovane, ha già una vastissima esperienza istituzionale in circoscrizione Nove e in Consiglio Provinciale. Sono 10 anni che è impegnato a far crescere il partito a Torino e in Piemonte, c'è dall'inizio quando il partito a malapena esisteva e non c'era da saltare su nessun "carro del vincitore".  Per lui esemplifica tutto la considerazione che mi fece su di lui un paio di anni fa un cittadino della Nove con note simpatie di centrodestra. "Sono stupito: ho posto dei problemi a Barbieri sulla linea tranviaria 18 in circoscrizione. Sono stupito perchè è raro trovare un politico che ti risponde con competenza e precisione. Ed è pure giovane".  Roberto è una di quelle persone di valore che restituiscono credibilità alle istituzioni e merita sostegno.

Marco Riva e Alberto Formichella per circoscrizioni 6 e 5: altre due persone di valore candidate per Idv rispettivamente in circoscrizione 6 (Barriera di Milano, Regio Parco, Falchera, Barca, Bertolla, Rebaudengo, Villaretto) e 5 (Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Lucento, Vallette). La loro esperienza nei movimenti e nella società civile, non l'ultima l'animazione della grande manifestazione IL NOSTRO TEMPO E' ADESSO è il loro credibile biglietto da visita. L'impegno in queste due circoscrizioni non sarà banale perchè rappresentano la parte nord di Torino che fino adesso è stata solo marginalmente interessata dalla riqualificazione di Torino e verco cui si orienteranno gli sforzi della prossima amministrazione di Torino. Anche Marco Riva è sostenuto da Benvenuti in Italia. 

Diletta Berardinelli per circoscrizione 7: abbiamo condiviso insieme la straordinaria esperienza formativa di Scuola di Politica per i giovani Idv a Chianciano Terme a ottobre. Mamma di 2 bellissimi bambini Diletta ha la sua storia personale di volontariato e di formazione continua in giro per il mondo da mettere al servizio della sua circoscrizione, con competenza e passione. 

Giacomo Manni per circoscrizione 3: Agende Rosse e Popolo Viola, dovunque c'è un movimento che si batte per la legalità di questo Paese e per il sostegno alla Magistratura troverete Giacomo. Architetto, 30anni, il suo continuo desiderio di confrontarsi con le persone saranno utili alla circoscrizione 3.  

San Mauro: anche se non ho potuto troppo dare una mano in campagna elettorale tengo molto ai vicini Sanmauresi, tra l'altro da poco con noi nell'Unione dei Comuni. Nella lista IDV per San Mauro ci sono tanti nostri amici del nostro circolo che hanno sempre lavorato a testa bassa per il partito sul territorio, mettendo sempre a disposizione il loro tempo libero per banchetti, campagne referendarie, aperture della sede. Il mio sostegno e l'in bocca al lupo va quindi a Donatella Guarraci, Beppe Capozzolo, Fabrizio Pititto e Andrea Mastroeni.  Una donna e 3 giovani per San Mauro.

Chivasso: aqui il centrsinistra è in svantaggio, ma credo sia importante segnalare un'altra "settimese" impegnata con la sua candidatura per Italia dei Valori. Sarebbe importantissimo per Chivasso portare in Consiglio Comunale a Chivasso la straripante incazzatura perenne verso le ingiustizie e la malapolitica di Domenica Greco. Anche a lei un affettuoso in bocca al lupo.

la politica, i manifesti e la metropolitana...

In chiusura di campagna elettorale per le amministrative notavo due storture che evidenziano lo stato di degrado morale della politica italiana. La prima riflessione è sull'affissione selvaggia dei manifesti elettorali: chi ha fatto una campagna elettorale per qualche partito sa bene che ci sono delle regole precise per la dislocazione dei manifesti di partito e dei candidati, siano essi per il comune o per le circoscrizioni.
Se si gira per Torino  però si nota come ci sono manifesti incollati uno sopra l'altro o che occupano tutte le colonne degli spazi di affisione. Non si arriva di certo alle vergogne assolute di altre città italiane (provate a fare un giro a Roma in campagna elettorale e troverete manifesti pure sui monumenti) ma è evidente che le sanzioni non scoraggiano nessuno, anzi invogliano quasi all'illegalità, tanto puntualmente dopo le elezioni ci sarà qualche blitz che condonerà tutte le multe per tutti. Una delle tante leggi ad categoriam.

La seconda riflessione la facevo seguendo la campagna elettorale di Milano. Un mesetto fa notavo che sui materiali elettorali di molti candidati di centrosinistra della zona 5 di Milano si invocava lo stop alla chiusura della fermata m2 di Abbiategrasso (quella di casa mia). Pensavo fosse una leggenda metropolitana (in tutti i sensi)  per fini elettorali, che approfittando della recentissima apertura della diramazione per Milano Assago faceva leva sulle paure dei cittadini di perdere l'unica fermata dopo Famagosta e quindi il capolinea a discapito di Milano Forum. Qualche settimana dopo ad Abbiategrasso m2 personale ATM mi da un volantino nel quale "informa i cittadini che è falso che la fermata chiuderà". Mi sono detto che quindi avevo ragione e che era troppo strano chiudere una stazione già aperte, peraltro così funzionale per un'intera zona posta anche più a sud e collegata con i tram 3 e 15. Mi sbagliavo invece. La giunta Moratti ha effettivamente previsto la chiusura della fermata essendo scritto nel PGT approvato pochi mesi fa dal consiglio comunale meneghino:  essendo in periodo elettorale vergognosamente ha utilizzato personale ATM (i cui vertici sono nominati dalla Moratti ovviamente) per fare di fatto campagna elettorale sostenendo una bugia grossa come una casa. Gli stessi sindacati ATM sono insorti perchè personale è stato distolto da attività ordinarie per fare volantini a beneficio dell'amministrazione stessa preoccupata evidentemente dalla raccolta di 5000 firme contro la chiusura della fermata a ridosso di una tiratissima campagna elettorale.

sabato 16 aprile 2011

LA GIUSTIZIA

Ieri la pesantissima sentenza di primo grado per la tragedia della Thyssenkrupp. Riconoscendo il reato di omicidio volontario la sentenza farà giurisprudenza in materia di morti sul lavoro. L'applauso e i pianti dei parenti delle vittime alla lettura del dispositivo restituiscono dignità a un sistema giudiziario che si è dimostrato in grado di assicurare Giustizia.
Dignità che sarà fatta a pezzettini dal processo breve del Governo. Se pur il primo grado è arrivato a tempo di record (con i tempi italiani e considerando la complessità del caso) con la nuova norma vergogna del governo se il procedimento non raggiungerà i 3 gradi di giudizio in 6 anni (altamente probabile) verrà annullato. Il governo dell'impunità che prima o poi dovrà rispondere dei suoi disegni eversivi. 





giovedì 14 aprile 2011

SPERIAMO DI RIMANERE UMANI

Avevo conosciuto la sua storia raccontatami da suoi amici  un paio di anni fa quando Vittorio Arrigoni era l'unico italiano rimasto a Gaza durante i bombardamenti. Erano cronache di una lucidità e di una chiarezza disarmanti.
Al di là di tutte le considerazioni che molti possono fare sul metodo, il suo idealismo concreto e il suo coraggio sono da ammirare. 

Speriamo di rimanere umani.



giovedì 17 marzo 2011

Figli di Popolo, non chiesero premio, apparvero nell'ora del pericolo, si ritrassero in quella del trionfo. Vivranno finchè riconoscenza di animi liberi non sia vana parola.


lunedì 21 febbraio 2011

"NON DISTURBIAMO GHEDDAFI"

Dopo Tunisia ed Egitto brucia la Libia del dittatore Gheddafi. Il Meditteraneo, anche se con ragioni parzialmente diverse da Paese a Paese, è in fiamme e l'Italia ha ormai rinunciato a esercitare l'influenza su questo scacchiere dove dovrebbe essere l'attore principale.

Abbiamo ancora tutti negli occhi Gheddafi che oggi fa bombardare i manifestanti dall'aviazione trattato con tutti gli onori dal governo italiano soltanto qualche mese fa. Il nostro silenzio imbarazzante sulle rivolte di queste settimane rimbomba ancora di più oggi. In Libia peraltro le nostre maggiori aziende hanno interessi enormi, vedi oggi i crolli in Borsa di Eni -5% e di Impregilo oltre il 6% che è interessato dall'accordo Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione che prevede 5 miliardi di euro di investimento in infrastrutture come risarcimento per il colonialismo italiano. 
Il tutto avviene con lo spettro di decine di migliaia di profughi che premono sulle coste italiane e un governo che sarà assolutamente incapace di gestire l'emergenza. 

martedì 11 gennaio 2011

CRONACA DI UNA STRAORDINARIA FOLLIA "POLITICA"

A Moncalieri accade che un consigliere comunale dell'Italia dei Valori propone un minuto di silenzio in apertura del Consiglio Comunale di dicembre per ricordare il sindaco Vassallo di Pollica ucciso qualche giorno prima dalla camorra. La proposta gli viene rigettata dalla conferenza capigruppo, per una questione formale. Secondo i capigruppo del centrodestra e (incredibile, ma poi mica tanto) dei Verdi la proposta andava fatta in conferenza e non sui giornali. La proposta viene quindi bocciata, non si fa il minuto di silenzio. Finita qui? Macchè. Un articolo online del presidio di Libera a Moncalieri racconta la storia, Guida viene accusato di rilevare fatti avvenuti in conferenza capigruppo (l'attività istituzionale è libera e pubblica salvo casi particolari, non si capisce quindi il nodo regolamentare della protesta), e gli arriva una querela. 

Di fronte alla speculazione politica su un semplice minuto di silenzio doveroso per ricordare un amministratore onesto che ha difeso con la morte il suo territorio dalle infiltrazioni criminali, si affianca il tentativo di intimidire un giovane consigliere comunale di 23 anni che nei fatti prova a eliminare le brutte abitudini di una vecchia politica rinchiusa nel palazzo e che non vuole intromissioni dai cittadini e dai giornali. 

Per leggere la storia raccontata nei dettagli  da Davide Guida sul suo blog: 

sabato 8 gennaio 2011

IN RICORDO DI BEPPE ALFANO

Diciotto anni fa fu ucciso dalla mafia Beppe Alfano, professore e giornalista che ha raccontato con articoli ed inchieste i traffici e gli interessi delle cosche locali messinesi. Salutando i ragazzi di Idv che sono scesi a Barcellona Pozzo di Gotto insieme a Sonia per la commemorazione del padre, pubblico un estratto di un articolo di Lucarelli su Beppe Alfano. 

Beppe Alfano non è un vero giornalista. O meglio, non lo è ufficialmente, non ha il tesserino dell'ordine, ha 47 anni, è un professore di educazione tecnica in una scuola media di un paese vicino. Ha cominciato con le radio private alla fine degli anni '70, a Messina, poi, negli anni '80, le televisioni locali. E i giornali, anche, da tre anni è il corrispondente locale per un quotidiano di Catania, la Sicilia. Politicamente, Beppe Alfano è un militante che viene dall'estrema destra e poi è approdato all' Msi di Giorgio Almirante, anche se ha spesso dei problemi con i vertici perché è troppo indipendente, troppo allergico ai compromessi, tanto che per un periodo viene anche sospeso dal partito. Un giornalista e un politico tutto d'un pezzo, un uomo di destra, quella di Paolo Borsellino, per esempio, che ha idee precise sull'ordine, sulla legge e sullo stato, e su quelle non scende a compromessi.
Un giorno, però, alla fine del '92, parlando con i familiari di quello che sta succedendo in città, Beppe Alfano dice che succederà qualcosa anche a lui. “Mi uccideranno entro la fine di dicembre”, dice. Dicembre passa, passa Natale, passa Capodanno ma l'incubo non svanisce. “Ormai è questione di giorni, dice agli amici. “Non mi hanno ucciso a dicembre, lo faranno prima della festa di San Sebastiano”.
Beppe Alfano non poteva saperlo, ma aveva detto la stessa cosa anche Pippo Iannello, un personaggio importante della criminalità organizzata di Barcellona, ad un altro pregiudicato, Maurizio Bonaceto. Beppe Alfano, aveva detto Iannello, era da considerarsi un uomo morto. Ma perché? Solo perché era bravo? Cosa succede a Barcellona in quegli anni?
In quel periodo è interessata da una lotta fratricida di mafia. E' la fine degli anni '80, quando inizia Mani Pulite. A Barcellona e nell'hinterland il vecchio sistema di potere comincia a scricchiolare. Intanto viene realizzato il raddoppio ferroviario che porta finanziamenti nuovi e finisce di rompere gli equilibri. E' un posto particolare, Barcellona, come lo è tutta la provincia di Messina. Dal punto di vista criminale Messina è sempre stata considerata una provincia “babba”, un po' tonta, perché lì la mafia non c'è, non ha saputo organizzarsi per sfruttare illegalmente le risorse del territorio. Ma non è vero. La mafia a Messina c'è, eccome, solo che non si vede molto. E come emergerà dalle indagini successive, dal processo “Mare Nostrum”, da quello che verrà chiamato il processo al “verminaio di Messina”, da quello che segue all'omicidio di una ragazzina di paese che forse aveva visto troppo e che si chiama Graziella Campagna, la mafia si è anche messa d'accordo con esponenti politici, ha fatto amicizia con magistrati e uomini delle forze dell'ordine per gestire indagini e processi e per garantire una latitanza dorata a boss ricercati. Si è messa in società con imprenditori per inserirsi nell'economia, anche quella illegale. Si è anche fusa con un'altra cosca, quella del boss Nitto Santapaola, che sta a Catania.
Una mafia così ci tiene a far credere di non esistere, a tenere tutto tranquillo e sottotono, a sembrare “babba”. Ma non è vero. Barcellona, per esempio, è un piccolo centro, ha quarantacinquemila abitanti, ma è sempre stato un posto importante per la mafia e fino dagli anni '70. Da lì passavano le rotte del contrabbando di sigarette che poi si sono trasformate in quelle della droga verso il continente, direttamente gestite dalla mafia di Palermo. Lì c'è una raffineria di eroina gestita dal boss Francesco Marino Mannoia, e sempre lì, a Barcellona, c'è un importante manicomio giudiziario, controllato da Cosa Nostra, in cui, grazie a perizie psichiatriche compiacenti, finiscono boss come Tano Badalamenti, boss della 'Ndrangheta e anche capi della mafia americana. Naturalmente, lì la vita è molto diversa da quella che normalmente ci sarebbe in un manicomio giudiziario, ed è facile anche evadere, quando si vuole. E poi, a Barcellona ci sono i soldi, c'è il raddoppio della linea-ferroviaria da fare, c'è l'autostrada Messina-Palermo, ci sono gli appalti e i subappalti. Tutto questo, tutta questa tranquillità che sembra avere il suo boss in Francesco Rugolo e il suo simbolo e il suo garante in un ricco imprenditore, Francesco Gitto, presidente della squadra di calcio cittadina, amico di politici come l'allora sottosegretario al Ministero degli Interni, parente di gente importante come Mario Cuomo, il governatore di New York, tutta questa tranquillità apparente viene sconvolta a metà degli anni '80.
Nel 1986, a Terme Vigliatore, vicino a Barcellona, torna Pino Chiofalo, detto “u' seccu”. “U' seccu” si è fatto tanti anni di galera, ma adesso è uscito e vuole la sua parte. Pino Chiofalo fa parte della piccola mafia che vuole emergere, fuori dalle regole e dal controllo di Cosa Nostra e quello che compie con i suoi 200 mila uomini, a Barcellona, è un vero e proprio bagno di sangue. Girolamo Petretta, storico referente delle famiglie palermitane, ammazzato nel novembre dell'87, Franco Emilio Iannello in marzo, Carmelo Pagano in luglio, Francesco Ghitto in dicembre. Quindici giorni dopo la morte di Francesco Ghitto c'è un blitz della polizia. Pino Chiofalo è a Pellaro, in provincia di Reggio Calabria , impegnato in un summit con i suoi luogotenenti, praticamente tutto lo stato maggiore della sua “famiglia”. La polizia arriva, a colpo sicuro, e li arresta tutti. “U' seccu” finisce dentro di nuovo, si prende l'ergastolo e resta in carcere fino al '95, quando comincia a collaborare con la giustizia. Ammette la responsabilità di tutti gli omicidi di quella sanguinosa guerra di mafia, ma accusa alcuni magistrati e alcuni esponenti delle forze dell'ordine di essere d'accordo con la cosca avversaria, sostenuta direttamente dal boss catanese Nitto Santapaola, che li avrebbe usati per toglierlo di mezzo in maniera pulita. Tolto di mezzo Chiofalo, la situazione si normalizza. Molti dei suoi passano con lo schieramento vincente e arrivano gli appoggi della cosca di Santapaola. Il capo dell'ala militare, l'uomo forte di Barcellona, il referente di Nitto Santapaola, diventa un giovane di buona famiglia, Giuseppe Gullotti.
Ancora. Dal 25 maggio 1992 anche a Barcellona c'è il Tribunale e c'è un pm che sembra considerarlo una trincea per la lotta alla Mafia. Viene dal nord e ha bisogno di informazioni, così tra il sostituto procuratore Olindo Canali e Beppe Alfano, il giornalista bene informato, il segugio che sa fare il suo mestiere, il cane sciolto che non guarda in faccia a nessuno e si lancia contro tutti per rispettare il suo ideale di verità e di giustizia, tra il giornalista e il magistrato d'assalto si stabilisce da subito un rapporto molto stretto. Poi, succede qualcosa. Beppe Alfano vuole parlare con il magistrato. Ma non c'è tempo.
Prima della festa di San Sebastiano aveva detto. La festa di San Sebastiano si tiene il 20 gennaio. L'8, la sua macchina accosta in via Marconi. Alfano abbassa il finestrino. Un colpo alla mano che si copre il volto, uno in bocca, uno alla tempia destra e uno al torace. Calibro 22, un calibro piccolo, da professionisti, silenzioso e micidiale se saputo usare. Perché? Cosa ha scoperto quel giornalista? Quel “cane sciolto” che sa fare bene il suo mestiere?
In quel periodo Beppe Alfano aveva alcune fissazioni. Una è l'influenza economica di Nitto Santapaola a Barcellona, per esempio. E' anche convinto che il boss di Catania sia nascosto l^ e ha ragione. Lui non lo sa, perché morirà prima, ma il boss per un po' di tempo è stato nascosto proprio a Barcellona. In via Trento, a pochi metri da casa sua. Un'altra è l'AIAS, un'associazione che si occupa di assistenza agli spastici, ha sedi in tutta la Sicilia e la sede di Milazzo è la più ricca e meglio finanziata, con centinaia e centinaia di dipendenti, un ingentissimo patrimonio immobiliare e un giro di miliardi. Nei suoi articoli, Beppe Alfano scrive di acquisti gonfiati, di assunzioni facili, di interessi privati, provocando un'inchiesta che coinvolge Nino Mostaccio, presidente dell'AIAS. Altra fissazione, Beppe Alfano sembra convinto di aver scoperto una loggia massonica deviata a Barcellona. A Barcellona, però, non c'è una loggia massonica. C'è un circolo, un circolo culturale molto antico che si chiama Corda Fratres, di cui fanno parte molti nomi noti di Barcellona, esponenti di tutti i settori della società e di tutte le parti politiche. Della Corda Fratres fanno parte molte persone note e rispettate, ma c'è anche un personaggio molto particolare, che al momento della sua iscrizione non è ancora salito alla ribalta della cronaca e almeno ufficialmente è ancora un bravo ragazzo di Barcellona, figlio di una famiglia bene. Il boss Giuseppe Gullotti.
Le indagini sull'omicidio di Beppe Alfano si concludono in fretta. Il 18 novembre 1993 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina emette tre ordinanze di custodia cautelare in carcere. Una è per Nino Mostaccio, il presidente dell'AIAS, accusato di essere il mandante dell'omicidio Alfano. L'altra è per Giuseppe Gullotti, accusato di essere l'organizzatore dell'omicidio. La terza è per Nino Merlino, considerato uno dei Killer del clan di Gullotti. Ad accusarlo è un collaboratore di giustizia, Maurizio Bonaceto, che dice di essere passato per via Marconi la sera dell'omicidio e di aver visto che parlava con Alfano.
Il 15 maggio 1996, la Corte d'Assise di Messina condanna Nino Merlino a 21 anni e 6 mesi e assolve Nino Mostaccio e Giuseppe Gullotti. Bonaceto a ritrattato tutto e così anche un altro testimone chiamato in causa, Lelio Coppolino. Ricorso in appello da parte di pm e difesa di Merlino e nuovo processo.
Il 6 febbraio 1998 la Corte d'Appello conferma la condanna a Merlino e capovolge la sentenza per Gullotti, condannandolo a trent'anni. Mostaccio esce dal processo, completamente scagionato.
La Corte di Cassazione annulla la condanna di Merlino, per cui deve essere rifatto il processo e il 17 aprile 2002, la Corte d'Assise di Regio Calabria cambia ancora e assolve Nino Merlino. In carcere resta soltanto Giuseppe Gullotti, condannato a trent'anni per aver organizzato l'omicidio di Beppe Alfano.
Ma non finisce qui. C'è un collaboratore di giustizia, che si chiama Maurizio Avola. E' di Catania e fa parte della cosca di Nitto Santapaola. E' un uomo importante, che faceva parte del gruppo di fuoco che uccise un altro giornalista, Giuseppe Fava, a Catania, e quando collabora confessa almeno cinquanta omicidi. Parla anche di Alfano. Maurizio Avola dice che Alfano sarebbe stato ucciso su ordine di Cosa Nostra perché aveva scoperto che dietro il commercio degli agrumi si nascondevano gli interessi di Nitto Santapaola e di insospettabili imprenditori legati alla massoneria. Riciclaggio di denaro sporco attraverso i fondi della Comunità Europea, grosse quantità di denaro spariscono nel nulla. Un'attività che farebbe capo a Barcellona. Su questo argomento esiste un'indagine della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, ancora in corso e di cui non si conoscono gli sviluppi. Il mistero, per adesso, resta ancora. Chi ha ucciso Beppe Alfano? E perché?