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Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

venerdì 28 febbraio 2014

tempo di relazioni di fine mandato a settimo torinese

Qui di seguito il mio intervento in Consiglio Comunale sulla relazione di fine mandato.



Volevo iniziare con due parole sulla Relazione tecnica di fine mandato: una novità normativa del 2013, un altro documento che va ad aggiungersi al già complesso panorama di documenti contabili che gli enti locali sono costretti a predisporre. Relazione tecnica, predisposta dal responsabile dei servizi finanziari, firmata dal sindaco, che poi inizia un percorso tortuoso e lungo: la firma dei revisori contabili, la trasmessione al tavolo tecnico interistituzionale, e poi alla sezione regionale di controllo della corte dei conti, il cui parere ritorna al sindaco che ne dà pubblicazione sul sito istituzionale del comune e che poi viene trasmesso alla conferenza permanente per la finanza pubblica. Il percorso io lo definisco allucinante, non credo infatti che questa alluvione documentale, dove purtroppo non c’è scolmatore che tenga, aumenti la trasparenza circa le decisioni di entrate e le uscite degli enti locali e sul rispetto dei principi del processo di armonizzazione contabile.

Territorio: L'obiettivo non è stato fare nulla, ma fare meglio, senza sprecare, nella consapevolezza del valore delle aree libere che si rende necessario consumare e con la priorità al riuso, al completamento ed alla riqualificazione territoriale. Mi sembra evidente l'impegno di fermare il consumo di suolo esterno all'articolazione degli insediamenti e abitati esistenti, evitando di dilatare ulteriormente le aree di espansione, in conflitto con le aree ad uso agricole e a verde. Quasi tutte le iniziative di trasformazione territoriale concluse o iniziate in questo mandato, anche in continuazione del mandato precedente, sono andate nella direzione di rigenerare aree e di riqualificare aree che andavano esaurendo la loro funzione: ad esempio area Paramatti, area Standa, area Ferrero, area Siva, aree nel centro storico (qt4 e qt3) , Pirelli, aree industriali del PIS.
Sul dissesto idrogeologico l’impegno gravoso in termini di impegno di risorse, non solo economiche, circa 11 milioni di euro, dello scolmatore Ovest rappresenta una scelta politica strategica che credo che questa amministrazione debba rivendicare, non tanto in termini propagandistici per i risultati concreti peraltro già dimostrati , quanto in forma di ricerca per il futuro completamento del sistema di difesa idrogeologico di maggiore compartecipazione degli investimenti da parte di Stato e Regione.
Sempre sul territorio mi sembra corretto sottolineare la capacità dimostrata nell’interazione con gli altri ambiti territoriali. Non solo Provincia e Regione ovviamente, ma capacità nella copianificazione in Torino Strategica, nel Quadrante Nord-Est, nei dialoghi con San Mauro per l’area Pescarito, il comitato Prusst, il progetto Corona Verde, L’agenzia per la mobilità metropolitana, Urban, Consorzio Smart City, il Piano Città, quest’ultimo fondamentale per recuperare risorse importanti per la riqualificazione di importanti assi viari, come il sovrappasso di corso Piemonte, che inizierà quest’anno. Anche Il rafforzamento del sistema dei parchi e il suo collegamento sovracomunale, la costruzione di nuove piste ciclabili (Settimo è stata tra i primi comuni del Piemonte per estensione kilometrica di nuove piste ciclabili) non sarebbe stato possibile senza dialogo costante con gli altri enti.

Beni pubblici: credo sia da respingere con forza qualche critica arrivata in termini di svendita del patrimonio pubblico, soprattutto in occasione dell’alienazione della palazzina dell’anagrafe. In questi anni c’è stata una riorganizzazione degli spazi di proprietà comunale, anche e soprattutto grazie alla nuova biblioteca, ma anche Suoneria, recentemente allargata, alle nuove realizzazioni dal Raf di via Milano, al centro polifunzionale di via Fantina, al nuovo centro diurno al Bosio.


Welfare: si è cercato di resistere da un lato alla durissima crisi economica che ha provocato una crescita esponenziale dei nuclei familiari in sofferenza (sono circa 350 i nuclei familiari assistiti da parte del Comune), da un lato al taglio delle risorse, anche qui, consistente, soprattutto da parte della Regione Piemonte.
Si è provato a riqualificare l’assistenza (con l’introduzione di lavoro ausiliare obbligatorio), si è rafforzata la collaborazione con le realtà di volontariato presente anche con la stipula di convenzioni, si è partecipato a tutti i programmi di welfare e protezione sociale di provincia e regione e di fondazioni bancarie, si sono introdotti l’osservatorio socio sanitario e l’utilizzo di nuovi strumenti per monitorare e assicurare risposte più immediate all’improvviso esplodere di situazioni di sofferenza (come ad esempio l’uilizzo dell’ISEE istantaneo) si sono rimodulate le fasce ISEE di contribuzioni per i servizi, cercando così di assicurare una più equa compartecipazione economica dei cittadini ai servizi; si è utilizzato il centro Fenoglio, che sta diventando sempre più centro di eccellenza nazionale per sopperire a situazioni di emergenza legate all’immigrazione. Si è cercato, infine, tramite il superamento del CISPP e l’affidamento all’unione dei Comuni, di salvaguardare il livello di servizio delle prestazioni socioassistenziali tramite una razionalizzazione delle spese, soprattutto per il personale.

Lavoro: contando che il comune non ha leve fiscali e normative per cercare di attirare e salvaguardare le imprese sul territorio, questa amministrazione non ha però rinunciato a interloquire sul territorio con le grosse aziende presenti sul territorio per capire gli spazi di intervento comunale per tutelare l’occupazione e rilanciarla, ragionando di supporto sull’urbanistica costante, di rapporti con gli enti di ricerca, di marketing territoriale, di consorzi di imprese, di collaborazioni sul tema dell’housing sociale, delle smart city: Pirelli su tutte, ma anche Lavazza, Olon, Armani, Settimo Cielo. E poi anche un dialogo costante, seppur alle volte complicato, con le associazioni di categoria.


Ho toccato, per ragioni di necessità di sintesi e di tempo, soltanto per titoli quelli che credo siano stati i temi fondamentali di questo mandato amministrativo che si chiude, ma che lo saranno anche per il prossimo. Prima di terminare il mio intervento però volevo fare anche una veloce considerazione sul rapporto Comune-Stato centrale. Non soltanto abbiamo visto in questi anni una riduzione di trasferimenti importanti, 4milioni e mezzo di euro. Questo è stato sicuramente un fattore di difficoltà. Ma un ulteriore elemento di difficoltà è stata la progressiva incertezza sulla disponibilità delle risorse, il mutare in continuazione delle norme e dei tributi, lo stratificarsi continuo di provvedimenti e di decreti, a volte temporanei, che hanno distrutto completamente la capacità di investimenti sul medio-lungo periodo da parte dei comuni. Insomma, Un approccio del nostro legislatore che definirei confusionario e burocratico nel senso peggiore del temine, (vedere una su tutte la vicenda IMU) che ha scaricato sui comuni tutto l’onere di risanamento della finanza pubblica lasciandoli al contempo nudi di fronte ai cittadini che reclamano giustamente l’erogazione di servizi. Chiudo quindi auspicando un miglioramento dei rapporti tra comuni e Stato, fondamentale per il futuro per chi si candida ad amministrare questa città.

mercoledì 26 febbraio 2014

2014 anno del rilancio di Caselle? Le promesse di Barbieri...

Ieri sera ero all’incontro promosso da Fly Torino con il nuovo amministratore delegato di Sagat Roberto Barbieri. Innanzitutto complimenti all’associazione per l’organizzazione dell’evento: pubblico numeroso e preparato.
Barbieri non mi è dispiaciuto.
Ha fatto, secondo me, una relazione dignitosa, che ha toccato tantissimi temi che spesso si sono commentati sulla stampa, sui forum online e sul sempre presente blog Allacciate le Cinture di Angelo Conti.
Di seguito riporto qualche appunto dei temi più interessanti

Si stanno facendo analisi approfondite sui flussi di passeggeri torinesi che scelgono il sistema aeroportuale milanese per alcune rotte, per capire dove puntare: è allo studio un Torino - Stoccolma (Norwegian e non Sas) e un Torino - Berlino (Air Berlin?).

Si è provato a portare qualcosa di Wizz Air (la low cost che ha un network molto ampio nel centro-est Europa, dove se togliamo il volo per Iasi TRN è assente), ma le offerte incredibili che fanno altri scali (BGY e anche CUF,) non hanno permesso risultati. Soprattutto su CUF Barbieri si è lamentato della concorrenza sleale, aeroporto con soci pubblici che ripianano le perdite annualmente, non permettendo così a TRN di offrire le medesime condizioni stracciate.

Quando arriveranno i nuovi aerei di FR si potrà ragionare di una minibase Ryanair, brandizzando anche una parte di aeroporto per la compagnia irlandese ( a questo punto più sulla summer 2015 che sulla Winter 2014, aggiungo io) Vueling su Roma dovrebbe costringere AZ ad abbassare le tariffe del TRN-FCO e riuscire a frenare la concorrenza dell’AV.

TAP su Lisbona è fallita perché non aveva abbastanza passeggeri in inbound, non tanto o solo per la concorrenza da MXP. Si riproverà a riaprirlo.

KLM su Amsterdam è un grande successo, con operativi ottimi per le prosecuzioni su destinazioni intercontinentali. KLM e Transavia non saranno eccessivamente in concorrenza perché hanno target diversi.

In questi anni l’azione di sviluppo commerciale è stata scarsa, appiattendosi sulla relazione con AZ. Sagat sta riaprendo i canali con tante compagnie.

Londra Heathrow (maggior aeroporto europeo) per il momento non è all’orizzonte, (British continuerà a operare su Gatwick) ma potrebbe esserci qualche novità a breve sul London City Airport (al momento è impossibile avere operativi decenti per volare su Londra A/R in giornata, interesse di molta utenza business).

In previsione di EXPO 2015 Caselle potrà giocare un ruolo fondamentale di supporto, soprattutto per la parte charter, con la possibilità di raggiungere la fiera a Rho prima via bus e poi via treno.
Oltre alla ripresa di qualche charter (mercato crollato nel 2013) verso l’Egitto, quest’estate vedremo la presenza di charter su Mykonos e Santorini. E ancora raddoppio di Tirana da parte di Alitalia e Volotea su Las Palmas.

In definitiva molta carne al fuoco che lascia ben sperare per un’inversione di tendenza, che peraltro sembra essere confermata dai primi dati di movimenti e passeggeri di inizio 2014. Quello che sembra però azzardato è l’auspicio di Barbieri raggiungere i 3,5 milioni di passeggeri già nel 2014.

domenica 23 febbraio 2014

La bolla di Whatsapp

Facebook compra Whatsapp per 19 miliardi di dollari.
Cifra altissima, ma completamente fuori dalla realtà.

Non si capisce infatti come possa valere così tanto un'applicazione che basa i suoi ricavi solamente sulla fee annuale per usarla:
parliamo infatti di primi 12 mesi di utilizzo gratuito e poi di 0,89 dollari per rinnovarla per un altro anno.
Proviamo a fare questo calcolo, semplificando i dati. Immaginiamo che gli utenti siano 300milioni (in realtà l'ultima rilevazione di metà 2013 parlava di 250 milioni) e che tutti paghino 0,89 $ /anno (in realtà alcuni nuovi utenti avranno i mesi gratuiti, ma ci sarà anche chi ha pagato in anticipo per 5 anni al costo di 0,66 dollari all'anno): all'anno ci sono ricavi per 267.000.000 di dollari. 70 anni di ricavi per coprire i 19 miliardi di dollari dell'investimento.






Ora, può darsi che ci sia qualcosa che non sappiamo nella testa di Zuckerberg, ma nell'economia reale un investimento che si ripaga dopo 70 anni (senza peraltro aver determinato nessun costo opportunità del capitale investito) non ha senso di esistere.



sabato 1 febbraio 2014

Torinesi di serie B?

Da www.nuovelinee.net


In occasione dell’incontro sull’aeroporto di Torino Caselle l’altra mattina al Regio il sindaco Fassino ha annunciato la volontà di aprire entro il 2015 il cantiere dell’interconnessione della FTC (Torino-Ceres) con il passante ferroviario presso la nuova stazione di Rebaudengo e scavando in Corso Grosseto. Connessione veloce e diretta per l’aeroporto, ma non solo, perchè garantirebbe a città come Borgaro, Venaria (Reggia + stadio) e alle valli di Lanzo un accesso al centro città senza rotture di carico, come avviene oggi a Dora GTT.

Ora, se pur con delle riserve su questa scelta progettuale, che comporterà tra l’altro l’abbandono del tunnel tra Madonna di Campagna e Dora GTT sotto via Stradella, oggetto di cospicua spesa pubblica poco più che 20 anni fa, non credo di essere fuori luogo nel manifestare contrarietà ad aprire un ennesimo cantiere nella zona nord della città, quando il più che ventennale cantiere del passante ferroviario non riesce a concludersi.
Non è un mistero che la zona nord è quella che ha avuto di meno dalle riqualificazioni della città, non solo del centro. Fatto riconosciuto sia da Chiamparino sia da Fassino in campagna elettorale. Il problema che è fatti degli ultimi anni, complice sicuramente la crisi, non hanno invertito la tendenza ma l’hanno incacrenita. Proviamo a elencarli: di variante 200 e di m2 è vietato parlarne in questi chiari di luna (insostenibile un project financing basato su questo utilizzo estremo di nuove costruzioni); a lavori finiti del tunnel del passante, non ci sono i soldi per la copertura. Ecco già Corso Principe Oddone e soprattutto Corso Venezia avranno un arredamento urbano low cost (forse si è esagerato in Corso Meditteraneo), ma i cantieri sono previsti in là nel tempo (addirittura 3 anni). Si parte dal centro quando arriveranno i soldi del Fare (altro che soldi immediatemente spendibili). Dora non è stata mai riattivata e Rebaudengo è in mezzo al nulla, senza neanche una riorganizzazione dei mezzi su gomma per servirla. Il tunnel tra i corsi Vigevano e Mortara è stato cancellato. In Spina 4 la crisi del settore immobiliare ha bloccato lo sviluppo della zona, gli altri lotti del Parco Dora sono fermi.


Pensare di chiudere il cantiere del passante, prima di infilarsi in un’altra opera che avrà un impatto tremendo su tutta la viabilità di Torino Nord, sembrerebbe così semplice. Magari iniziando da nord e non dal centro per completare la ricucitura. Per non far sentire una parte di città ancora una volta di Serie B e per non andare ad ingrassare le fila dei No a tutto. Ci sono persone che aspettano solo la fine dei cantieri per rifare le facciate dei palazzi, abbruttite da anni di polvere di scavi. Illudendosi forse ancora una volta di avere diritto a un trattamento uguale agli altri.