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Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

martedì 30 novembre 2010

SI SENTE PROFUMO DI....PANINO AL CRUDO

Domenica sera con una lunga lettera aperta il rettore del Politecnico Profumo ha rinunciato definitivamente e ufficialmente alla candidatura a sindaco di Torino.

Ci ha messo un po' di tempo a prendere una decisione, ma in fondo appare come la stessa sia stata ponderata forse troppo perchè evidentemente Profumo era in dubbio nell'abbandonare il suo posto da rettore per un salto nel buio di un'esperienza amministrativa, se pur prestigiosa, ma piena di incognite: le sempre maggiori difficoltà di bilancio degli enti locali che mettono a serio rischio gli investimenti strategici per il futuro di Torino ancora da compiere e la conflittualità e l'incertezza politica nazionale che si ripercuotono evidentemente sull'amministrazione delle città.
Peraltro appare altrettanto evidente che trovare la mediazione tra i vari cacicchi del Partito Democratico e trattare con gli alleati, talvolta rissosi al loro interno (e qui il pensiero va a Idv...) non deve essere apparsa a Profumo un'esperienza allettante. Un chiaro esempio di quanto talvolta il teatrino della politica per le persone serie quali Profumo non è luogo da frequentare troppo dal di dentro. Certo è che se lui aveva l'ambizione di fissare la condizione di entrare in competizione ponendo la condizione di "non farsi invischiare dalle camarille politiche" (cit.)  era un disegno piuttosto utopico.

La rinuncia del rettore fa spazio alla candidatura di Paninoalcrudo Fassino, che è quanto di più pericoloso per il centrosinistra torinese. Chi scrive non rimprovera di certo al lungo di Avigliana disonestà o impresentabilità in sè. Il problema è non solo anagrafico (si può iniziare un mandato faticoso con un'ipotetica conferma a 62 anni per finire a 72?), ma anche nella percezione che ha di Fassino l'elettore medio anche di centrosinistra, simbolo di un centrosinistra ingessato, sempre uguale a se stesso, che persevera nei suoi errori.
E' evidente che l'esperienza di Roma con Rutelli e le recentissime primarie di Milano non hanno insegnato niente ai vertici del Partito Democratico.

La mia sensazione è che se il centrodestra troverà un candidato forte (Ghigo?) a questo giro il fortino di Asterix rischia di venire giù....

giovedì 25 novembre 2010

SABATO INAUGURAZIONE DI ARCHIMEDE, LA NUOVA BIBLIOTECA



Arriva Archimede, la nuova biblioteca civica e multimediale di Settimo Torinese, per grandezza la seconda in Piemonte dopo la Nazionale Universitaria. 

Sarà un nuovo punto di aggregazione importante con 6.000 m², distribuiti su tre piani con terrazzo coperto per letture all’aperto, dove troveranno spazio 110 mila libri, 24 mila cd-dvd, 200 periodici e tutti i quotidiani. Ci saranno poi 200 postazioni Internet, 300 posti a sedere e una moderna sala conferenze.

SABATO 27 NOVEMBRE, ORE 11, PIAZZA CAMPIDOGLIO

mercoledì 24 novembre 2010

giù le mani da Barbato



L'amico e collega di partito Franco Barbato oggi si è presentato alla Camera con un sacchetto nero dell'immondizia per protestare contro l'assenza del governo nel risolvere l'ennesima emergenza rifiuti a Napoli, dopo che la stessa era stata dichiarata risolta da Berlusconi (l'ha ribadito anche ieri a Ballarò con la solita oscena telefonata). La risposta è stata quella di essere espulso dall'aula dal presidente Fini, il quale ovviamente non poteva fare altro. L'etichetta del Parlamento queste cose non le tollera....tollera i condannati ma per questo tipo di protesta non c'è spazio. Piaccia o no la prassi è questa.
Nel frattempo Barbato è stato aggredito da 2 parlamentari del Pdl, i liberali del partito dell'amore.

Barbato abbiamo imparato a conoscerlo dalle cronache parlamentari perchè è sempre un po' sopra le righe, e non è la prima volta che viene espulso e aggredito. Memorabili  i battibecchi con Landolfi e la Mussolini.
Io personalmente ci ho chiaccherato a lungo a Roma a febbraio. A volte sembra talmente eccessivo da essere la caricatura di sè stesso, ma è autentico e passionale in tutto quello che fa.

Ha fatto il sindaco in un comune del Nolano, avviò la raccolta differenziata nel suo comune quasi 20 anni fa, ha subito attentati per il suo impegno anticamorra. 
Non è insomma un situazionista della politica o un demagogo da opposizione come lo definisce Bracconi nel suo blog su Repubblica.it. Marco Bracconi è giornalista capace, e che si legge sempre con piacere, ma questa volta potrebbe informarsi meglio sulla persona in questione e sul suo curriculum.

Franco uno di noi.

lunedì 22 novembre 2010

mercoledì 17 novembre 2010

Toghe Rotte

Toghe Rotte di Bruno Tinti: uno dei libri più istruttivi mai letti. 

A settembre a Vasto avevo avuto il piacere di ascoltare il dottor Tinti, procuratore aggiunto della Procura di Torino, in un dibattito sullo stato della giustizia in Italia. Il suo saggio ha il pregio ,attraverso racconti divertenti nella sua tragicità, di analizzare le varie disfunzioni della giustizia in Italia, facendo piena luce sul sistema giudiziario nel nostro Paese, sgombrando il campo da luoghi comuni, esternazione dei vari governanti e politici (che  spesso si trovano nella condizione al contempo di imputato e legislatore). 

Toghe Rotte è di una chiarezza disarmante, riuscendo nell'intento di spiegare al comune cittadino non edotto di codici penali il "perchè molte persone condannate per reati finanziari le ritroviamo coinvolte in scandali successivi; perché perfino i reati più comuni (rapine, estorsioni, sequestri di persona, omicidi, ecc.) spesso sono commessi da gente che è già stata condannata per altri reati; perché il processo termina, nel 95 per cento dei casi, con una sentenza di non doversi procedere per prescrizione."
L'amministrazione della giustizia disegnata da Tinti è un sistema che sembra costruito apposta per non funzionare. E se la capacità di amministrare la giustizia, insieme alla capacità di far pagare le tasse e i tributi, era una delle caratteristiche fondanti dello Stato moderno, l'Italia appare un paese ancora immerso nel feudalesimo più oscuro. 
Nonostante lo choc che vi procurerà...... fortemente consigliato.

martedì 16 novembre 2010

Nessun colpevole per Piazza Della Loggia

28 Maggio 1974. Brescia. Piazza della Loggia. Una bomba esplode durante una manifestazione, 8 morti, 104 feriti.  Trentasei anni dopo si chiude il processo con cinque assoluzioni per Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, il generale dei Carabinieri Francesco Delfino e Giovanni Maifredi.

Come per quasi tutti i misteri italiani non si è arrivati quindi a una verità giudiziale per insufficienza di prove. La verità politica e storica è stata invece probabilmente assodata: la strage di piazza della Loggia si inserisce in quegli oscuri 5 anni di terrorismo nero, inaugurati dalla strage di Piazza Fontana nel 1969.

Gli elementi che compaiono sono Ordine Nuovo, il gruppo radicale nero che vedeva nella strage lo strumento per creare la punta massima di disordine al fine di ristabilire l'ordine, il quale si salda con apparati e settori dello Stato, nell'ottica del miraggio del colpo di Stato risanatore. E nel  caso di Brescia i depistaggi di Stato non hanno certo aiutato a ricostruire avvenimenti e responsabilità. 
C'è un filo nero, nerissimo, che unisce tanti di quegli avvenimenti di quegli anni, mai sufficientemente chiariti, da Piazza Fontana a Piazza della Loggia, da Peteano all'Italicus. Non si è ancora arrivati a una conclusione condivisa su rapporti tra servizi deviati con  le varie sigle di estrema destra, i rapporti con Cia e Gladio e con vertici di esercito e polizia, e le pericolose contiguità con la massoneria.  

domenica 7 novembre 2010

Nasce il blog

Nasce oggi il mio blog personale, come conseguenza di un desiderio che mi portavo dentro da parecchio tempo.  Non importa chi lo leggerà, anche perchè questa pagina nasce senza pretese e con l'unico obiettivo di fissare nell'agorà virtuale alcuni miei pensieri.
Stay tuned

Fabio