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Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

martedì 8 novembre 2016

Recensione di #Supersonic

per chi è fan degli Oasis, Supersonic è da vedere. Dagli esordi fino a Knewborth 1996 ripercorre gli anni esplosivi della band: dalle prime prove al più grande concerto in UK con 250.000 persone, passando per i tour in Giappone e in Usa e le registrazioni di Definitely Maybe e What's the Story Morning Glory.

 Con spezzoni video del tempo e le testimonianze vocali di Liam e Noel ti trasporta a tutto volume nella "Madchester" degli anni '90. Sono gli Oasis più sfrontati e genuini, prima che il meccanismo dello show biz e delle case discografiche ne incrini l'autenticità.

 Si indugia sul rapporto burrascoso tra i fratelli: non sarebbero diventati quelli che sono, senza aver fuso le loro diversità nella band. Noel introverso e geniale ("mio padre mi ha inculcato la musica con le botte"), Liam arrogante e incostante. Acquiesce potrebbe essere la canzone che li rappresenta di più (in effetti si sente a un certo punto), la prima cantata da tutti e due "Because we need each other, We believe in one another".

Shakermaker, Cigarettes and Alcohol, Rock and Roll Star, Champagne Supernova, Live Forever, Some Might Say, The Masterplan e altre sparate a mille dall'impianto audio del cinema accompagnano le due orette del docufilm Supersonic (Give me Gin and Tonic!)

giovedì 4 settembre 2014

#Alitalia abbandona #caselle? Non per forza è una cosa negativa....


La decisione di Alitalia-Etihad non sorprende, visto che il parziale disimpegno era già in atto, rallentato solo da alcuni contributi degli enti locali e di Sagat, e soprattutto in seguito all’accordo con Etihad che spingerà molto sul ruolo di hub di Fiumicino concentrando tutto su Roma. Non a caso i voli che rimangono sono il Roma, parzialmente il Napoli e Tirana (sul quale gli ultimi dati di tariffe e load factor fanno intuire che è una rotta molto redditizia)



La cosa che più da fastidio sono i commenti di certa politica che si accorge solo ora dell’importanza di un aeroporto per il tessuto economico e turistico di un intera regione: si va da Fassino (che non perde occasione di dire la sua su Caselle, fantasticando di voli a caso tipo il Ginevra o andando a pubblicizzare i voli da Torino….partendo da Malpensa!!) alla Lega, il cui fresco ex governatore Cota nei suoi disastrosi 4 anni di governo della Regione Piemonte se n’è sempre fregato di Caselle.



Il principale problema di Caselle di questi anni è stato l’appiattimento totale su Alitalia, con il culmine negativo dei milioni di euro elargiti dall'allora giunta Bresso per co-marketing per 4 rotte tutte chiuse in pochi mesi. Zero sforzo commerciale da parte di Sagat. Unica città europea da un milione di abitanti a non avere una base Ryan-Air. Tutte cose già viste e denunciate da chi dello sviluppo di Caselle si (pre)occupa da anni in un silenzio assordante, in primis l'associazione Fly Torino.

Quindi probabilmente l’addio così improvviso di Alitalia apre le porte all’arrivo di altre compagnie (Vueling, Volotea e soprattutto Ryanair) e forse non tutti i mali vengono per nuocere…


lunedì 14 luglio 2014

su #alitalia Riggio è fuori dalla realtà

RIGGIO, ENAC: "ANCHE PER RYANAIR ED EASYJET OBBLIGO ASSUNZIONE ESUBERI AZ"

Vito Riggio è fuori dalla realtà.
E' vero che le strutture dei costi e l'essenza stessa delle compagnie non sono paragonabili, ma allora perchè sparare e prefigurare scenari difficilmente realizzabili?




Giusto per dare un'idea i dati del 2012, già post ristrutturazione di AZ.


Ryanair 8400 dipendenti 79 milioni di passeggeri trasportati
Alitalia 15.000 dipendenti 25 milioni di passeggeri trasportati

Il tutto peraltro a un costo del lavoro più alto perchè costruito e sedimentato nei tempi d'oro dell'azienda che voleva competere sul mercato con Pantalone che paga i debiti e la politica che si mangia la torta.

venerdì 20 giugno 2014

Il declino del traffic festival

I Cani e Max Pezzali per Traffic rappresentano la degenerazione totale del concetto di Traffic.
Declino inesorabile iniziato con lo scarseggiare delle risorse pubbliche degli enti locali (Comune e Regione) già da alcuni anni.
Si è voluto tenere in piedi a tutto i costi un evento meritevole stravolgendo la sua stessa essenza artistica. Già il cambio di location era stato un sintomo: dalla Pellerina, luogo adatto a un festival musicale estivo ambizioso, all’inadegato salotto buono di Torino, passando per la Reggia di Venaria. Dai picchi di 200.000 presenze del 2007 che in un’approssimativa analisi costi benefici forse giustificavano cospicui investimenti pubblici (a memoria oltre il milione di euro) si è scivolati verso numeri quasi irrisori.

Traffic è nato intorno alla volontà di garantire la fruibilità artistica a un pubblico vasto di grandi nomi della musica, tutti concentrati in pochi giorni e garantendosi un cospicuo numero di pubblico da fuori Torino, fonte di ricadute economiche sulla città stessa. Aphex Twins, Franz Ferdinand, The Strokes, Lou Reed, LCD Soundsystem, Daft Punk, Patty Smith, Sex Pistols, Underworld, Specials e Paul Weller alcuni dei nomi che si sono succeduti negli anni. Il giochino ha retto fino al 2010, dal 2011 in poi il taglio dei fondi destinati alla cultura ne ha provocato un progressivo ridimensionamento. Per non toccare la gratuità (un prezzo simbolico di 5 euro per assistere al livello dei concerti dei precedenti anni sarebbe stata forse una soluzione che coniugava accesso popolare e qualità dell’offerta) le scelte artistiche (a proposito sarebbe interessante sapere se l’andamento del compenso dei “soliti” direttori sia stato proporzionale alla riduzione del budget per gli artisti) hanno ripiegato su artisti meno “mainstream” e prevalentemente italiani. Niente da dire contro questi, ma sono dei nomi abituati a vedersi in altri contesti (anche gratuiti o quasi) come MTV Days, Feste Democratiche e altri svariati festival estivi e non.

A me come ad altri sembra accanimento terapeutico. Per quanto ridotte le risorse pubbliche investite in Traffic sono comunque ingenti in tempi di austerity. E visto che i tempi di vacche grasse sono finiti meglio dirottarli in altri eventi musicali e culturali che siano in grado di darci visibilità fuori dai nostri confini. Altrimenti non ci resta che continuare a recitare il ruolo di provincia dell’Impero, fare il pieno di gpl e imboccare l’a4 direzione Milano.

sabato 3 maggio 2014

La Settimo del 2020

Nel 2009 a neanche 23 anni sono stato il più giovane consigliere comunale eletto a Settimo Torinese. Da fine 2013 come Vicepresidente del Consiglio  Comunale ho collaborato con l’Ufficio di Presidenza e i tecnici comunali nell’organizzazione dei lavori consiliari. 

Ho cercato di dare tutto me stesso in questi cinque anni. Per capire, imparare e contribuire nel mio piccolo all'amministrazione del Comune in cui vivo. 

I prossimi 5 anni saranno gli anni in cui costruire la Settimo del 2020. 

Una Settimo smart, una città intelligente in grado di costruire il suo vantaggio competitivo per attrarre imprese e nuovi cittadini: maggiori servizi, aumento della manutenzione urbana, dialogo tra amministrazioni e tessuto economico locale. 

Una Settimo che prosegua gli interventi di messa in sicurezza idrogeologica del territorio e che scelga di consumare meno suolo privilegiando le riqualificazioni e le trasformazioni urbane. 

Una Settimo che garantisca la mobilità ai suoi cittadini, una città sempre più integrata con bus e treni del Sistema Ferroviario Metropolitano non solo con Torino, ma con tutta l'area metropolitana. 

Una Settimo che non lasci indietro nessuno e che valorizzi l'immenso patrimonio associativo della città.

Ho deciso di ricandidarmi per il rinnovo del consiglio comunale con la lista civica INSIEME PER SETTIMO  con il medesimo entusiasmo di cinque anni fa e dopo aver maturato la consapevolezza dell’importanza dell’impegno dei giovani nell’amministrazione della nostra città. 







mercoledì 19 marzo 2014

ndrangheta a settimo

La notizia per la quale una delle ditte che aveva lavorato a un subappalto della costruzione della biblioteca Archimede a Settimo era di proprietà di persone riconducibili alla ndrangheta sta facendo abbastanza discutere. Nonostante ormai le inchieste su questo territorio (Minotauro) hanno dimostrato in maniera inequivocabile la presenza della criminalità organizzata anche al nord. Come scrivono Gianni Barbacetto e Davide Milosa nel loro “Le Mani sulla Città” (su Milano, ma applicabile anche qui) "molti ndranghetisti vivono tra noi, frequentano gli stessi bar, e probabilmente il supermercato dove andiamo a fare la spesa l’hanno costruito loro".

E forse non stupisce nemmeno troppo che l’azienda in questione fosse dotato di “regolare” certificato antimafia. Negli ultimi anni ci sono state delle novità legislative sul tema e sarebbe bello iniziare a capire se hanno fatto fare un salto di qualità alla lotta alla criminalità organizzata e se possono essere utile.


Sarebbe interessante iniziare a capire come le “White list” delle imprese presso le prefetture che stanno entrando in funzione siano efficaci. In pratica le imprese operanti nei settori considerati più a rischio di infiltrazioni (trasporto di materiali a discarica per conto terzi; trasporto e smaltimento di rifiuti per conto terzi; estrazione, fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, bitume; noli a freddo di macchinari; noli a caldo; fornitura di ferro lavorato; autotrasporti per conto terzi; guardiania dei cantieri) possono chiedere l’iscrizione alla prefettura per essere definiti esenti da tentativi di infiltrazione mafiosa (dura 12 mesi) previa controlli Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia. E qui emerge sicuramente un aspetto fondamentale: la centralizzazione e unificazione delle informazioni, il più trasparente e accessibile da tutti, soprattutto da chi è stazione appaltante.

Anche il sistema di rating delle aziende con un punteggio minimo che aumenta a seconda del rispetto di tutti i requisiti premianti può essere più efficace rispetto al semplice certificato antimafia. Ad esempio:

- Tutti i soggetti operanti nell’impresa (non solo l’imprenditore, ma anche soci e collaboratori) non hanno subito condanne
- Tutti i pagamenti sono tracciati elettronicamente (anche per quelli sotto i limiti di legge
- Non essere stati sottoposti a fallimenti e liquidazioni coatte per reato o illecito di un proprio dipendente
- Le aziende dimostrano di rispettare le norme sulla sicurezza del lavoro e le norme in materia previdenziale
- Le maestranze sono costantemente monitorate e verificate
- La proprietà dei mezzi che lavorano in un cantiere è controllata periodicamente



Ultimo aspetto è la cooperazione con Confindustria e associazioni di categoria.Protocolli di intesa e di azioni servono a garantire anche e soprattutto le imprese sane, schiacciate dalla concorrenza sleale delle imprese criminali.



domenica 16 marzo 2014

Il Parco Bordina

Iniziati a Settimo i lavori del Parco Bordina, compreso tra le via San Mauro, via Raffaello Sanzio e via Fosse Ardeatine. L'intervento, prossimo ai parchi Pertini e De Gasperi, si inserisce nel contesto di Tangenziale Verde (Parco Regionale della Mandria, il sistema ambientale delle basse di Stura, il Parco del Po fino ad arrivare alla collina) e in quello più ampio del progetto regionale Corona Verde 2.

Il contributo è previsto dal bando del Programma operativo regionale 2007/2013 ed è finanziato dal F.E.S.R. per circa 830.000 euro.

Un tassello di Corona Verde, programma regionale che prevede una grande rete ecologica di 90 km che collega tra di loro le risorse naturalistiche dei parchi metropolitani e il sistema storico-culturale delle residenze reali dell’area metropolitana di Torino.

In sintesi è un intervento (durata lavori circa 120 giorni) che prevede un bosco, piste ciclabili (1,4km), circuiti per il running, viali alberati, un ponticello di collegamento con i parchi Pertini e De Gasperi, aree attrezzate con porte per il calcio, aree di sosta con panche, cartellonistica didattica su flora e fauna


Qualche info numerica aggiuntiva sul progetto, che dà idea della portata:

- Le zone prative sono pari a 29.067 mq


- Le aree di bosco complessivamente sono pari a 25.413 mq, si suddividono nelle aree di bosco affermato (1177 unità) e aree di bosco in crescita (1420 unità)


- viali alberati con 217 esemplari a pronto effetto e 118 esemplari con circoferenza 10-12 cm.

- aree arbustive Le aree arbustive si sviluppano per una superficie complessiva di 3.368 mq ed il numero di esemplari è di 3964 unità

- prato alto 1321 mq