BENVENUTI!

Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

domenica 19 dicembre 2010

CI VUOLE IL DAMIN

La Russa, Alemanno, Maroni, Gasparri:  tutti sul tema scontri a Roma ci han voluto far sapere la loro.
Del primo ho già scritto in un precedente post, ora parliamo degli altri. Tutti si sono scagliati contro le decisioni dei giudici che hanno rimesso in libertà parte dei ragazzi fermati, ritenendole sbagliate. Già che un politico provi a influenzare i giudici mettendo in difficoltà l'equilibrio corretto tra i poteri non è auspicabile, ma la cosa più vergognosa è il loro giustizialismo che vale solo per gli altri e mai per la classe politica. Per Dell'Utri, Cosentino, Berlusconi, Scajola, Bertolaso ecc.  invece lorsignori sono sempre schierati nella parte dei garantisti senza macchia e senza paura.
D'altra parte è ridicolo che chi ha contribuito a sfasciare il sistema giudiziario in questo Paese critiche le decisioni della magistratura, dimenticandosi che un giudice applica la legge. Visto che ci sono arrestati incensurati , non c'è pericolo di distruggere le prove, o non c'è il rischio di reiterazione del reato, perchè un giudice dovrebbe tenerlo in carcere andando contro la procedura penale che il legislatore gli ha messo in mano? Cambino il codice penale visto che sono al governo e lo ritengono necessario.

Alemanno detto Ale-Mena parla di 20 milioni di danni (cifra esorbitante evidentemente buttata a caso) e invoca zone rosse, ovvero il modo migliore per buttare benzina sul fuoco. Un altro di quelli che nel corso della sua cameratesca gioventù ebbe problemi giudiziari per lancio di molotov, manifestazione non autorizzata, aggressione e resistenza aggravata a pubblico ufficiale e che ora fa il paladino della nonviolenza.
Gasparri si distingue sempre tra i più furbi, proponendo un fascistissimo arresto preventivo. Un vero garantista. Voleva forse esagerare nell'anticostituzionalità sparandola più grossa di Maroni che ha invocato il daspo per le manifestazioni. Cosa ha in testa? biglietti nominali e tornelli in mezzo alla strada? Firma in questura quando c'è una manifestazione? E come fanno le forze dell'ordine a riconoscere i violenti in mezzo a migliaia di persone? Come verrà chiamato il provvedimento? Daman? Quando ci sarà il Damin (Divieto di accesso al ministero) per gente come Maroni l'Italia sarà un Paese migliore.

venerdì 17 dicembre 2010

IL LA RUSSA FURIOSO

Ieri sera non sono uscito e mi sono dedicato alla visione di Anno Zero: i temi della puntata erano la fiducia parlamentare al governo di martedì, ma soprattutto gli scontri di Roma. 

Le cose più interessanti della puntata sono state due: il girato inedito di Ruotolo in prima linea negli scontri (che aiutano anche a chiarire la famosa sequenza del finanziere con la pistola) e il litigio tra il ministro La Russa e uno studente che provava a dare una spiegazione sui perchè della guerriglia di Roma. 
Il ministro minaccia di andarsene, e cerca di non far parlare lo studente rivolgendogli una raffica di "vigliaccio, fifone, vai in piazza a volto coperto" e accusando Santoro di non aver invitato anche un poliziotto per un contraddittorio con il manifestante. 

Ora, che un poliziotto debba andare in tv a sostenere un contradditorio mi pare  un'affermazione talmente insulsa che si commenta da sè: il poliziotto faccia il poliziotto, e non il partecipante a un teatrino tv. 
E badate che al di là degli strilli di Ignazio, per lui è meglio anche così, se no il rischio che un appartente delle forze dell'ordine denunci in prima persona le scelte scellerate di questo governo in materia di sicurezza (meno 40mila unità di personale, meno 45% di risorse per attività organizzative e sul territorio, la fuffa mediatica delle ronde) sarebbe troppo grande per le bugie propagandistiche di questo governo del nonfare. 

La cosa più grave dell'atteggiamento di La Russa è che omette di ricordare i suoi trascorsi. Solo in quest'Italia assurda un ministro che negli anni '70 ha partecipato a cortei sanguinosi (tra cui quello dell'uccisione del poliziotto Marino) dell'Msi e del Fronte della gioventù, può a distanza di 30 anni fare lo scandalizzato contro la violenza. La Russa per capirci era uno che esaltava la violenza, e ora fa il moralista sul volto coperto quando "era un figlio di papà con capelli lunghi che faceva i cortei a Milano andando su e giù con manganello e casco girando sopra una Harley Davidson" come mi descrisse qualche mese fa un suo ex collega camerata che se lo ricorda negli anni di piombo.

L'ultima figuraccia e dimostrazione di incoerenza l'Ignazio nazionale la fa nel litigio con Di Pietro che lo accusa di essere un fascista e lui risponde con "sei un analfabeta".Per dare il giusto tributo alla memoria eccolo ai tempi di Tangentopoli, con una foto a cui non bisogna aggiungere altro.

domenica 12 dicembre 2010

12/12/1969 - 12/12/2010, Piazza Fontana, nessuno è Stato

I servizi segreti sono strutture che difendono la sicurezza dello Stato da delle minacce che non possono essere affrontate pubblicamente. Il fine giustifica i mezzi? Forse dopo 41 anni è il caso di scrivere una conclusione su alcune vicende oscure degli ultimi 50 anni di questo Paese.

Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.


MILANO POPOLARE E DEMOCRATICA ONORAVA CON DETERMINAZIONE UNITARIA IL SACRIFICIO DELLE VITTIME INNOCENTI MOBILITANDOSI CONTRO L'ATTACCO EVERSIVO

venerdì 10 dicembre 2010

Della selezione della classe dirigente

Sono ormai alcuni giorni che impazza l'onorevolemercato alla Camera, con parlamentari che passano da uno schieramento all'altro grazie a promesse di ricandidature, o peggio di vantaggi economici.
Se poi due di questi sono parlamentari dell'Italia dei Valori, ovvero il partito più antiBerlusconi dell'arco costituzionale una riflessione va fatta. 
Razzi me lo ricordo a Vasto a denunciare indignato che lo volevano comprare pagandogli il mutuo....ora invece sostiene di essersi convertito su ragioni politiche. Scilipoti non si è ancora capito cosa farà il 14....per ora ieri ha fatto quella pittoresca conferenza stampa con gli altri "responsabili nazionali" Cesario e Calearo nel quale ognuno dichiarava una posizione diversa sulla fiducia del 14. Un 1X2 della politica insomma.

Berlusconi sono un po' di anni che ha portato a pratica familiare l'acquisto di deputati e senatori, in fondo l'avevamo già visto con la caduta del governo Prodi nel 2008. La vergognosa legge elettorale senza preferenze poi alimenta questi comportamenti: un parlamentare eletto con preferenze nel suo collegio elettorale avrebbe molte più difficoltà a spiegare un tradimento ai suoi elettori dello stesso.

Venendo poi a Idv è chiaro che non è più rinviabile una  presa di coscienza su come si seleziona la classe dirigente del partito, partendo dal livello locale e salendo fino alla composizione delle liste per il Parlamento (nella speranza che prima o poi rivenga data dignità al cittadino - elettorale consentendogli un minimo di scelta dei suoi rappresentanti). Razzi e Scilipoti non sono i primi che se ne vanno, ricordiamo il famoso caso De Gregorio passato a Forza Italia (decisivo nel 2008), e l'ultimo caso Porfidia (allontanato dal partito per inchieste giudiziarie). Se Razzi è anche figlio di una legge sull'elezioni dei parlamentari all'estero quantomeno discutibile (abbiamo visto come tra i primi nomi che si fanno per corrompere qualcuno ci sono sempre i deputati all'estero), gli altri sono errori che si potevano evitare. Non so se basti la "cabina di regia" sulle candidature invocata da Luigi De Magistris, ma occorre una svolta vera, perchè tutto ciò sta offendendo la dignità di tanta gente che con il loro quotidiano lavoro e i loro sacrifici economici lavorano per il partito sul territorio. Non basta scomodare Giuda, va fatta anche autocritica. Imbottire Idv di ex-Udeur, di ex-socialisti..eccetera fa deviare il treno Idv dalla sua destinazione. E temo che anche elettoralmente al prossimo giro tutto ciò lo pagheremo pesantemente.

mercoledì 1 dicembre 2010

Biblioteca Civica Multimediale Archimede
Settimo Torinese - Piazza Campidoglio
Eureka, la Biblioteca!
CASA ARCHIMEDE
Datemi un libro e solleverò il mondo
a cura del Circolo dei Lettori di Torino
in collaborazione con Suoneria, la casa della musica
ideazione e regia di Roberto Tarasco

PROGRAMMA

Da  sabato 4 a  domenica 5 dicembre 2010
24 ore no-stop


 SABATO

Prima fascia oraria dalle ore 17,00 alle ore 21,00
Roberto Vecchioni
momento degustazioni
Faber Teatro
Alessandra Ariagno
Marco Travaglio
Coro Sette Torri
Carlo Ossola
Poesia vagabonda
Elena Varvello
Riccardo Ferrrari, Eugenio Pintore, Paolo Messina
Massimo Gramellini
Luca Mercalli

Seconda fascia oraria dalle ore 21,00 alle ore 00,30
Stefania Bertola
Giorgia Goldini
Maurizio Crosetti
dj Davide Rossin
Benjamin Delmas
Gian Luca Favetto
Pappazzum
Mariella Fabbris
Didié Caria
momento degustazioni

Le famiglie e i bambini dormono in biblioteca

 Terza fascia oraria – Tenera è la notte dalle ore 00.30 alle ore 06,00
Adriana Zamboni
I Torcigatti (Dario Benedetto e Didie Caria)
dj Alex Grandy
Fabrizio Vespa
Marco Ponti
Marco Intraia
Marco Volpatto
Ivaldi|Mercuriati
Boosta
Luigi Albert
dj Manuel Moroni
Maniaci D’Amore
Orlando Manfredi
momento degustazioni


DOMENICA

Quarta fascia oraria dalle ore 08,30 alle ore 14,00
Santibriganti Teatro
Diego De Silva
L'orchestra dei lettori diretta da Marco Vacchetti
Marcello Fois
Vocal eXcess by Robertina
Lucilla Giagnoni
Beppe Severgnini
Marasma Folk
Pranzo con il Sindaco

Quinta fascia oraria dalle ore 15,00 alle ore 19,00
Eugenio Finardi
Laura Curino
Marasma Folk
Enrico Remmert
Andrea De Carlo
Fabio Geda
Cravero-Ossola-Grisoli-Vacis
Luciana Littizzetto
momento degustazioni

martedì 30 novembre 2010

SI SENTE PROFUMO DI....PANINO AL CRUDO

Domenica sera con una lunga lettera aperta il rettore del Politecnico Profumo ha rinunciato definitivamente e ufficialmente alla candidatura a sindaco di Torino.

Ci ha messo un po' di tempo a prendere una decisione, ma in fondo appare come la stessa sia stata ponderata forse troppo perchè evidentemente Profumo era in dubbio nell'abbandonare il suo posto da rettore per un salto nel buio di un'esperienza amministrativa, se pur prestigiosa, ma piena di incognite: le sempre maggiori difficoltà di bilancio degli enti locali che mettono a serio rischio gli investimenti strategici per il futuro di Torino ancora da compiere e la conflittualità e l'incertezza politica nazionale che si ripercuotono evidentemente sull'amministrazione delle città.
Peraltro appare altrettanto evidente che trovare la mediazione tra i vari cacicchi del Partito Democratico e trattare con gli alleati, talvolta rissosi al loro interno (e qui il pensiero va a Idv...) non deve essere apparsa a Profumo un'esperienza allettante. Un chiaro esempio di quanto talvolta il teatrino della politica per le persone serie quali Profumo non è luogo da frequentare troppo dal di dentro. Certo è che se lui aveva l'ambizione di fissare la condizione di entrare in competizione ponendo la condizione di "non farsi invischiare dalle camarille politiche" (cit.)  era un disegno piuttosto utopico.

La rinuncia del rettore fa spazio alla candidatura di Paninoalcrudo Fassino, che è quanto di più pericoloso per il centrosinistra torinese. Chi scrive non rimprovera di certo al lungo di Avigliana disonestà o impresentabilità in sè. Il problema è non solo anagrafico (si può iniziare un mandato faticoso con un'ipotetica conferma a 62 anni per finire a 72?), ma anche nella percezione che ha di Fassino l'elettore medio anche di centrosinistra, simbolo di un centrosinistra ingessato, sempre uguale a se stesso, che persevera nei suoi errori.
E' evidente che l'esperienza di Roma con Rutelli e le recentissime primarie di Milano non hanno insegnato niente ai vertici del Partito Democratico.

La mia sensazione è che se il centrodestra troverà un candidato forte (Ghigo?) a questo giro il fortino di Asterix rischia di venire giù....

giovedì 25 novembre 2010

SABATO INAUGURAZIONE DI ARCHIMEDE, LA NUOVA BIBLIOTECA



Arriva Archimede, la nuova biblioteca civica e multimediale di Settimo Torinese, per grandezza la seconda in Piemonte dopo la Nazionale Universitaria. 

Sarà un nuovo punto di aggregazione importante con 6.000 m², distribuiti su tre piani con terrazzo coperto per letture all’aperto, dove troveranno spazio 110 mila libri, 24 mila cd-dvd, 200 periodici e tutti i quotidiani. Ci saranno poi 200 postazioni Internet, 300 posti a sedere e una moderna sala conferenze.

SABATO 27 NOVEMBRE, ORE 11, PIAZZA CAMPIDOGLIO

mercoledì 24 novembre 2010

giù le mani da Barbato



L'amico e collega di partito Franco Barbato oggi si è presentato alla Camera con un sacchetto nero dell'immondizia per protestare contro l'assenza del governo nel risolvere l'ennesima emergenza rifiuti a Napoli, dopo che la stessa era stata dichiarata risolta da Berlusconi (l'ha ribadito anche ieri a Ballarò con la solita oscena telefonata). La risposta è stata quella di essere espulso dall'aula dal presidente Fini, il quale ovviamente non poteva fare altro. L'etichetta del Parlamento queste cose non le tollera....tollera i condannati ma per questo tipo di protesta non c'è spazio. Piaccia o no la prassi è questa.
Nel frattempo Barbato è stato aggredito da 2 parlamentari del Pdl, i liberali del partito dell'amore.

Barbato abbiamo imparato a conoscerlo dalle cronache parlamentari perchè è sempre un po' sopra le righe, e non è la prima volta che viene espulso e aggredito. Memorabili  i battibecchi con Landolfi e la Mussolini.
Io personalmente ci ho chiaccherato a lungo a Roma a febbraio. A volte sembra talmente eccessivo da essere la caricatura di sè stesso, ma è autentico e passionale in tutto quello che fa.

Ha fatto il sindaco in un comune del Nolano, avviò la raccolta differenziata nel suo comune quasi 20 anni fa, ha subito attentati per il suo impegno anticamorra. 
Non è insomma un situazionista della politica o un demagogo da opposizione come lo definisce Bracconi nel suo blog su Repubblica.it. Marco Bracconi è giornalista capace, e che si legge sempre con piacere, ma questa volta potrebbe informarsi meglio sulla persona in questione e sul suo curriculum.

Franco uno di noi.

lunedì 22 novembre 2010

mercoledì 17 novembre 2010

Toghe Rotte

Toghe Rotte di Bruno Tinti: uno dei libri più istruttivi mai letti. 

A settembre a Vasto avevo avuto il piacere di ascoltare il dottor Tinti, procuratore aggiunto della Procura di Torino, in un dibattito sullo stato della giustizia in Italia. Il suo saggio ha il pregio ,attraverso racconti divertenti nella sua tragicità, di analizzare le varie disfunzioni della giustizia in Italia, facendo piena luce sul sistema giudiziario nel nostro Paese, sgombrando il campo da luoghi comuni, esternazione dei vari governanti e politici (che  spesso si trovano nella condizione al contempo di imputato e legislatore). 

Toghe Rotte è di una chiarezza disarmante, riuscendo nell'intento di spiegare al comune cittadino non edotto di codici penali il "perchè molte persone condannate per reati finanziari le ritroviamo coinvolte in scandali successivi; perché perfino i reati più comuni (rapine, estorsioni, sequestri di persona, omicidi, ecc.) spesso sono commessi da gente che è già stata condannata per altri reati; perché il processo termina, nel 95 per cento dei casi, con una sentenza di non doversi procedere per prescrizione."
L'amministrazione della giustizia disegnata da Tinti è un sistema che sembra costruito apposta per non funzionare. E se la capacità di amministrare la giustizia, insieme alla capacità di far pagare le tasse e i tributi, era una delle caratteristiche fondanti dello Stato moderno, l'Italia appare un paese ancora immerso nel feudalesimo più oscuro. 
Nonostante lo choc che vi procurerà...... fortemente consigliato.

martedì 16 novembre 2010

Nessun colpevole per Piazza Della Loggia

28 Maggio 1974. Brescia. Piazza della Loggia. Una bomba esplode durante una manifestazione, 8 morti, 104 feriti.  Trentasei anni dopo si chiude il processo con cinque assoluzioni per Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, il generale dei Carabinieri Francesco Delfino e Giovanni Maifredi.

Come per quasi tutti i misteri italiani non si è arrivati quindi a una verità giudiziale per insufficienza di prove. La verità politica e storica è stata invece probabilmente assodata: la strage di piazza della Loggia si inserisce in quegli oscuri 5 anni di terrorismo nero, inaugurati dalla strage di Piazza Fontana nel 1969.

Gli elementi che compaiono sono Ordine Nuovo, il gruppo radicale nero che vedeva nella strage lo strumento per creare la punta massima di disordine al fine di ristabilire l'ordine, il quale si salda con apparati e settori dello Stato, nell'ottica del miraggio del colpo di Stato risanatore. E nel  caso di Brescia i depistaggi di Stato non hanno certo aiutato a ricostruire avvenimenti e responsabilità. 
C'è un filo nero, nerissimo, che unisce tanti di quegli avvenimenti di quegli anni, mai sufficientemente chiariti, da Piazza Fontana a Piazza della Loggia, da Peteano all'Italicus. Non si è ancora arrivati a una conclusione condivisa su rapporti tra servizi deviati con  le varie sigle di estrema destra, i rapporti con Cia e Gladio e con vertici di esercito e polizia, e le pericolose contiguità con la massoneria.  

domenica 7 novembre 2010

Nasce il blog

Nasce oggi il mio blog personale, come conseguenza di un desiderio che mi portavo dentro da parecchio tempo.  Non importa chi lo leggerà, anche perchè questa pagina nasce senza pretese e con l'unico obiettivo di fissare nell'agorà virtuale alcuni miei pensieri.
Stay tuned

Fabio