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Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

giovedì 1 agosto 2013

Bologna, 2 agosto 1980.

Bologna, 2 agosto 1980. Puntualmente mi capita di pensare la stessa cosa: è passato un altro anno senza che il velo opaco che copre una serie di eventi storici italiani negli anni del terrorismo inizi a ritirarsi. Terrorismo rosso e nero, servizi segreti deviati, depistaggi governativi, massoneria, interventi degli stati esteri negli affari interni, strategia della tensione, criminalità organizzata: elementi che sembrano storia a sé, ma che è certo che si sono intrecciati tra di loro, creando nodi che i processi e le indagini non hanno mai sciolto fino in fondo. Spesso si è avuta la sensazione che la verità giudiziaria non ha conciso con la verità storica, con pezzi di realtà rimasti sottotraccia. Piazza della Loggia e Bologna, Italicus e Gioia Tauro, Peteano e Piazza Fontana. Alcuni degli avvenimenti di quel decennio rimangono ferite aperte mai chiuse, di cui Bologna rappresenta un po’ il simbolo: per la sensazione di dolore che pervade da quel corteo tutti gli anni, per la testardaggine dell’Associazione delle Vittime nel chiedere sforzi per fare luce, per chiedere Giustizia, per chiedere un cambio di passo su certi segreti di Stato. Da quest’ultima cosa bisognerebbe partire, visto che ci vorrebbe una volontà politica di affrontare e rivedere le norme sul segreto di Stato; ad oggi, come specificato anche dalla Corte Costituzionale, non c’è sindacato giurisdizionale sull’individuazione delle notizie che possono costituire segreto di Stato. Significa che l’esercizio del potere di controllo è demandato al Parlamento attraverso il Copasir e senza entrare in inutili tecnicismi giuridici pare evidente il rischio di corto circuito e di abuso di tale assetto.

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