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Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

martedì 6 agosto 2013

Il nuovo Friuli

Della legge sugli stadi se ne può (e si deve) farne a meno. Sono anni che si parla di una legge “sugli stadi”, al fine di agevolare il rinnovo degli impianti sportivi nelle nostre città e ormai sembra essersi arenata completamente, specialmente con la perdita della candidatura per Euro2012. Peraltro la fantomatica legge sugli stadi un risultato negativo l’aveva già ottenuto: ha rallentato, se non fermato, tutti i progetti, ancorchè preliminari o addirittura sulla carta, di ristrutturazioni/nuove realizzazioni di stadi. Molte società si sono fermate, aspettando una legge che consentisse più speculazioni edilizie clamorose attorno agli impianti sportivi, che attenzione agli stadi stessi. Procedure speciali (deroghe alle leggi urbanistiche con trasformazioni immediate in aree edificabili, diminuizione dei controlli, contributi speciali per pochi) per interessi privati.

Se la Juventus ha dimostrato anticipando tutti che è possibile investire in stadi nuovi senza nessuna legge speciale guadagnandoci lo stesso dal punto di vista sportivo ed economico (27 volte è stato registrato il tutto esaurito, museo con fatturato complessivo di 2 milioni di euro in 6 mesi sono solo alcuni dei dati positivi), merita particolare menzione il secondo grande progetto partito (cantieri al via quest’estate), quello dell’Udinese.

Qui si è partiti da una ristrutturazione dell’esistente, di fatto mantenendo la struttura caratteristica dello stadio (l’arco), riducendo la capienza (25130 da 41000) ma rivoluzionando sia il comfort, sia il concetto di impianto. Parliamo di 25000 posti tutti coperti, con la creazione di Skybox in Tribuna Ovest (a differenza di ora, dove i soli posti coperti sono quelli della Tribuna Ovest), che non si ha difficoltà a pensare che saranno quasi sempre esauriti: 25000 è la capienza giusta per una società che fa 15000 abbonati. Il campo (che sarà riscaldato) sarà avvicinato alle tribune di 11 metri (distanza tribuna ovest 5,5 mt dal campo, curve a 10mt) e saranno ricavati spazi per la fruizione anche extra evento calcistico dello stadio) senza ostacoli visivi; la sostenibilità sarà garantita dal mantenimento della struttura ipogea dello stadio e dall’utilizzo di materiali che garantiranno un fabbisogno energetico inferiore del 20% rispetto all’attuale. Sarà possibile avere una capienza di 35000 posti per concerti (la piazza di Udine è leader del nordest), amplificando quindi la multifunzionalità dell’impianto. Un progetto dai costi relativamente contenuti, ma dall’elevato impatto, che avrà anche sulle altre società (non necessariamente grandi) , spingendola a imitarla.

"L’arco dello stadio Friuli si eleva dalla terra ma non tocca il cielo, piega su se stesso, a difesa di chi ci sta sotto. Non un ponte verso le nuvole, ma un guscio a proteggere gli uomini"

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