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Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

venerdì 17 dicembre 2010

IL LA RUSSA FURIOSO

Ieri sera non sono uscito e mi sono dedicato alla visione di Anno Zero: i temi della puntata erano la fiducia parlamentare al governo di martedì, ma soprattutto gli scontri di Roma. 

Le cose più interessanti della puntata sono state due: il girato inedito di Ruotolo in prima linea negli scontri (che aiutano anche a chiarire la famosa sequenza del finanziere con la pistola) e il litigio tra il ministro La Russa e uno studente che provava a dare una spiegazione sui perchè della guerriglia di Roma. 
Il ministro minaccia di andarsene, e cerca di non far parlare lo studente rivolgendogli una raffica di "vigliaccio, fifone, vai in piazza a volto coperto" e accusando Santoro di non aver invitato anche un poliziotto per un contraddittorio con il manifestante. 

Ora, che un poliziotto debba andare in tv a sostenere un contradditorio mi pare  un'affermazione talmente insulsa che si commenta da sè: il poliziotto faccia il poliziotto, e non il partecipante a un teatrino tv. 
E badate che al di là degli strilli di Ignazio, per lui è meglio anche così, se no il rischio che un appartente delle forze dell'ordine denunci in prima persona le scelte scellerate di questo governo in materia di sicurezza (meno 40mila unità di personale, meno 45% di risorse per attività organizzative e sul territorio, la fuffa mediatica delle ronde) sarebbe troppo grande per le bugie propagandistiche di questo governo del nonfare. 

La cosa più grave dell'atteggiamento di La Russa è che omette di ricordare i suoi trascorsi. Solo in quest'Italia assurda un ministro che negli anni '70 ha partecipato a cortei sanguinosi (tra cui quello dell'uccisione del poliziotto Marino) dell'Msi e del Fronte della gioventù, può a distanza di 30 anni fare lo scandalizzato contro la violenza. La Russa per capirci era uno che esaltava la violenza, e ora fa il moralista sul volto coperto quando "era un figlio di papà con capelli lunghi che faceva i cortei a Milano andando su e giù con manganello e casco girando sopra una Harley Davidson" come mi descrisse qualche mese fa un suo ex collega camerata che se lo ricorda negli anni di piombo.

L'ultima figuraccia e dimostrazione di incoerenza l'Ignazio nazionale la fa nel litigio con Di Pietro che lo accusa di essere un fascista e lui risponde con "sei un analfabeta".Per dare il giusto tributo alla memoria eccolo ai tempi di Tangentopoli, con una foto a cui non bisogna aggiungere altro.

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