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Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

giovedì 1 settembre 2011

IL "LIBERO" MERCATO DEI LIBRI

Qualche giorno fa il Senato con voto quasi all'unanimità (tranne qualche senatore radicale del Pd)  ha approvato una norma che prevede sconti massimi del 15% sui prezzi di copertina, che possono arrivare al massimo al 25% in caso di campagne promozionali realizzate dagli stessi editori.

Il beneficio proclamato dai relatori sarebbe quello di difendere la rete delle piccole librerie  tutelando così la diffusione di cultura nel nostro Paese (???). I risultati invece saranno sotto gli occhi di tutti tra poco: un'ingiusta penalizzazione nei confronti dei grandi attori del commercio elettronico editoriale (Ibs, Bol e l'ultimo arrivato Amazon Italia) ma soprattutto dei lettori/consumatori che pagheranno di più i libri, o probabilmente ne compreranno di meno. On line credo di aver comprato ormai quasi una ventina di libri, stimolato dagli sconti e dalle promozioni che spingono a comprare di più per avere ulteriori libri a prezzi stracciati e spedizioni a domicilio gratis. Con lo sconto massimo del 15% e la limitazione dei periodi di promozione (che non potranno eccedere i 30 giorni) personalmente comprerò molto meno libri, e credo che come me ci siano decine di consumatori. 

Come può essere questo un provvedimento che diffonde la cultura nel nostro paese (vendendo meno libri) risulta incomprensibile. Qualcuno l'ha definita la casta degli editori, quel che è certo che ancora una volta si attua una norma statalista e vincolante, alla faccia della libertà d'impresa tanto proclamata e agitata dai politicanti nostrani. Quanta attenzione a bloccare le discese verso il basso dei prezzi dei libri e poca nel bloccare le impennate del prezzo della benzina......

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