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Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

domenica 31 luglio 2011

ADDIO ARENAWAYS?

Stamattina facendo la consueta mini rassegna stampa domenicale mi imbatto in una brutta notizia. 3 soci di Arenaways, la prima compagnia ferroviaria passeggeri privata in Italia, si oppongono all'ennesimo aumento di capitale e la società si avvia verso il fallimento.

La notizia era nell'aria: sono stato un entusiasta cliente di Arenaways sulla Torino - Milano parecchie volte quest'anno rimanendo sempre piacevolmente stupito della qualità del servizio e viceversa contrariato dai pochi clienti che invece affollavano i treni. Veder arrivare la domenica sera a Porta Susa sul 4 binario il solito scassatissimo e sporchissimo Regionale "Veloce" Trenitalia per Milano Centrale e i fiammanti Bombardier arancione di Arenaways sul quinto binario per Milano Porta Garibaldi quasi in contemporanea e osservare l'80% dei passeggeri salire sul Trenitalia era surreale. Allo stesso prezzo (9.85 contro 10 euro) il servizio era nettamente migliore: treni puliti che profumano di nuovo, bagni pulitissimi (con il lucidascarpe!!!), corridoi larghi e postazioni attrezzate per i disabili, carrozza ristorante (spesso il caffè non l'ho pagato), personale giovanissimo e sorridente, possibilità di fare il biglietto a bordo, prese per il computer funzionanti. La cosa drammatica è sorprenderti per il servizio, che dovrebbe essere la normalità, ma che in questo Paese dei monopoli malati evidentemente non è considerato un diritto. 


Arenaways del signor Arena (finalmente un imprenditore serio, che fa impresa e quindi sa che per fare impresa bisogna rischiare e non solo vivere di rendita) paga l'ostracismo vergognoso di Trenitalia e RFI. Prima gli orari scomodi e poi il divieto di fare fermate (il progetto originario e potenzialmente vincente era quello di fare un anello a 2 sensi con fermate Porta Susa - Santhia - Vercelli - Novara - Milano Garibaldi e Rogoredo, Pavia, Voghera, Alessandria - Asti - Lingotto raccogliendo quindi non soltanto i pendolari point to point tra Torino e Milano) stanno definitivamente affossando l'ambizioso progetto, il tutto nel silenzio delle istituzioni (dal Ministero dei Trasporti fino alla Regione) che non hanno tutelato gli interessi dell'azienda, dei lavoratori (tutti giovani ricordiamolo) e dei passeggeri. 

Gli stessi ostacoli si stanno perpetrando ai danni di NTV che forse riuscirà a partire a fine anno dopo una lunghissima start-up di 5 anni. NTV ha sicuramente spalle larghe per resistere (Montezemolo, Della Valle, SNCF, Intesa San Paolo tra i soci), ma questi blocchi illiberali stanno soffocando l'Italia.

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