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Blog di Fabio Cuoppolo, 27 anni, che ha la pretesa, ogni tanto, di instillare qualche dubbio nei suoi pochi affezionatissimi lettori

domenica 28 ottobre 2012

università e test d'ingresso

Ogni anno a settembre si parla di test universitari per le facoltà a numero chiuso.

Tra mille polemiche. C’è sempre il medico che tenta il test e lo fallisce, qualche volta ci sono le domande sbagliate, altre ancora si scopre che i test sono truccati.

Senza aspettare il prossimo settembre forse varrebbe la pena riflettere un attimo. Non tanto sulla legittimità costituzionale del numero chiuso, non fosse altro perchè la Corte Costituzionale e la Corte Europea di Giustizia si sono già espressi in merito, confermando di fatto che, al fine di consentire una formazione adeguata, l’accesso limitato ad alcuni corsi di studio è compatibile con il diritto universale allo studio.
Per eliminare alcune storture dei test di accesso si potrebbe pensare, per esempio, nel caso di medicina, a graduatorie nazionale. Già ora le domande sono uguali per tutti e i test sono eseguiti contemporaneamente in tutti gli atenei. Ma poi ogni ateneo fa la sua selezione, con i suoi criteri (peso nella valutazione del voto di maturità, posti disponibili, punteggio minimo per accedere, criteri di ripescaggio).
Perchè invece non partire da una graduatoria su base nazionale, consentendo quindi a chi ha i punteggi migliori di scegliere l’ateneo nel quale la facoltà è giudicata più formativa e con più servizi? La selezione è sicuramente migliore. E in effetti genererebbe di fatto una competizione positiva tra gli atenei e probabilmente anche nelle scuole superiori.

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